GP F1 Bahrain: tante variabili in gioco

GP F1 Bahrain: tante variabili in gioco
Le previsioni per la gara di Sakhir e le sue strategie, condizionate da molti elementi piuttosto incerti ma che potrebbero favorire le Ferrari

19.04.2015 ( Aggiornata il 19.04.2015 07:09 )

dal nostro inviato a Sakhir: Cesare Maria Mannucci Si partirà con la luce del sole, finirà sotto la luce intensa dei riflettori. Al via del GP F1 del Bahrain ci sarà una temperatura ancora elevata, che poi dovrebbe scendere considerevolmente nel corso della gara. Se aggiungete il forte vento che riversa sulla pista un costante velo di sabbia, mutando così ogni giorno i valori di grip meccanico e di usura gomme, ecco che avrete un cocktail di variabili davvero articolato, tale da rendere molto difficile ogni previsione in merito al risultato finale. Se a questo, considerate che la differenza cronometrica in gara tra gomme soft e medie dovrebbe essere di circa 1”4 e che i due giri in più con la mescola più performante che la Ferrari dovrebbe riuscire a percorrere rispetto alla Mercedes, per una minore usura delle gomme posteriori, potrebbero incidere pesantemente sull’economia della gara, il quadro è bello che fatto. Nelle simulazioni di gara della Pirelli, la differenza tra fare due soste e tre soste è di solo 0"6, ma considerando il traffico e i sorpassi non sempre agevoli su questa pista, forse due soste dovrebbero essere l’opzione più percorribile. È possibile, da parte dei team migliori, immaginare una strategia così strutturata. Partenza con gomme soft, cambio gomme al 19° giro circa, per rimontare ancora gomme soft, poi ulteriore sosta verso il 38° giro, per montare gomme medie e tirare diritto sino alla fine (57 giri). Poi ci sono altre incognite. La Ferrari ha cambiato entrambi i motori, mantenendo invece gli stessi recuperi di energia della Cina. Una operazione che il team del Cavallino ha definito come prevista per la rotazione delle varie componenti. In Malesia una Ferrari era riuscita a partire davanti ad una Mercedes, complice anche la pioggia che aveva un po’ rivoluzionato la scala dei valori durante il Q3. Questa volta invece Vettel ha avuto ragione di Rosberg in maniera netta, chiara, sebbene il gap che lo separa da Hamilton, circa 4 decimi, sia piuttosto considerevole. Parlando di velocità massima, i motori Mercedes invece sembrano mantenere una grossa superiorità. Qui non è un problema di carico aerodinamico ma di potenza pura. Massa ottiene la velocità più elevata in 335,8 km/ davanti a Hamilton, Rosberg, Bottas e Perez. Cinque piloti Mercedes ai primi cinque posti, il primo dei piloti non motorizzati Mercedes è Kimi Raikkonen con la velocità massima di 330 km/h. Sarà una gara di non facile lettura, dove sulla carta però, la Ferrari sembra avere più possibilità di attaccare ed avere la meglio sulla Mercedes, di quanto non fosse in Malesia, dove la vittoria di Vettel era scaturita fondamentalmente per un errore rilevante di valutazione ai box Mercedes. C’è stato poi l’ingresso di Fernando Alonso nel Q2, comunque un piccolo segnale di miglioramento per la McLaren-Honda, invece fermatasi subito al primo giro con Button. «Non dico che sia un sogno che diventa realtà, passare al Q2 - ha detto Fernando - ma comunque è un segnale di miglioramento. Anche perché era questo il nostro obiettivo quando siamo arrivati in Bahrain». A portare fortuna ad Alonso, a Sakhir è arrivato anche Juan Carlos , ex Re di Spagna. Che sia il primo passo verso la Restaurazione, con il ritorno per Alonso a posizioni a lui più consone?

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