Prove F1: la pioggia confonde le acque

Prove F1: la pioggia confonde le acque
Programmi di lavoro differenti e le precipitazioni nelle prove a Montecarlo non han mostrato tutti i riferimenti sui reali valori in campo

21.05.2015 ( Aggiornata il 21.05.2015 19:38 )

da Montecarlo: Roberto Chinchero Al momento le carte non sono ancora del tutto scoperte. Al termine delle due sessioni di prove libere che hanno aperto il lungo weekend F1 di Montecarlo, ci sono ancora due Mercedes davanti a tutti, ed è l’unica certezza. Hamilton e Rosberg hanno coperto 119 giri complessivi, con Lewis che sin dalle prime tornate ha confermato di voler sfatare il tabù della pole position (mai conquistata) a Montecarlo. Fresco di rinnovo contrattuale, l’inglese ha iniziato con il piglio dei giorni migliori, mettendosi in testa alla classifica senza neanche dare l’impressione di essere a caccia del tempone. Il meteo questa volta aveva previsto tutto, ed infatti nella sessione del mattino le squadre hanno svolto un lavoro più corposo del solito, certe che nel pomeriggio sarebbe arrivata la pioggia. Diverse squadre (tra cui Ferrari e Mercedes) nell’ultima mezz’ora della sessione del mattino sono scese in pista in configurazione “gara”, un programma di lavoro che normalmente viene svolto nel pomeriggio. L’asfalto freddo non ha facilitato il lavoro dei piloti (si sono visti molti “lunghi” alla frenata della St.Devote a causa delle gomme “soft” che non andavano in temperatura) ma intanto qualche indicazione è stata raccolta. Diverso il lavoro svolto da Red Bull e Toro Rosso, con “run” più performanti vicini alla configurazione qualifica. L’exploit di Max Verstappen (secondo nella sessione FP1) resta comunque significativo, visto che il diciassettenne olandese girava per la prima volta sul tracciato monegasco. Aspettiamoci una Toro Rosso competitiva in qualifica (come a Barcellona), e per chi in gara sarà dietro Verstappen e Sainz, non sarà semplice provare a farsi strada come sul circuito di Catalunya. La pioggia è arrivata dopo neanche 30 minuti dal via della sessione pomeridiana, ed i team hanno tirato i remi in barca. Tutti fermi nei box (tra i fischi del pubblico presente sulle tribune) e solo nei dieci minuti finali le monoposto sono tornate in pista con gomme intermedie. In questa fase Kvyat, Alonso e Ricciardo sono stati i più veloci. Restano molti interrogativi a cui dare una risposta. Per prima cosa nessuno ha utilizzato le mescole “supersoft” (all’esordio in questo weekend), poi resta da valutare il passo gara di Red Bull e Williams. La Ferrari non ha nascosto un cauto ottimismo. «Oggi la macchina andava bene – ha commentato Vettel - avremmo voluto provare un paio di cose in più ma non c’è stato tempo per farlo. Dobbiamo aspettare fino a sabato per capirne di più e scopriremo solo domenica quanto siamo vicini alla Mercedes». «Oggi la pista era troppo scivolosa – ha proseguito “Seb” - ma era comunque utile fare dei giri e provare le partenze, ed è per questo che tutti sono usciti a fine sessione. Non c'era motivo per restare di più in pista, non abbiamo un numero illimitato di pneumatici a disposizione e se arriva di nuovo la pioggia ne avremo bisogno, anche se secondo le previsioni sarà asciutto. È un peccato non essersi fatti un’idea del comportamento della mescola supersoft, ma credo che lo scopriremo sabato». La variabile meteo dovrebbe farsi da parte, e da sabato tutto sarà più chiaro. Intanto Fernando Alonso e la McLaren si godono un ottavo tempo (nella FP2) che sa tanto di buona notizia.

La fotogallery delle prove del GP di Monaco


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