F1, Pirelli: più test per gomme aggressive

F1, Pirelli: più test per gomme aggressive
Lo sviluppo in ottica 2016 deve fare i conti con l’assenza di sessioni dedicate, fondamentali per il gommista, che potrebbe chiedere test extra

30.06.2015 ( Aggiornata il 30.06.2015 10:16 )

Cosa manca (tra le tante cose) alla Formula 1 odierna? Certamente l’imprevedibilità. Nelle previsioni generalizzate alla vigilia del mondiale ci si aspettava gare caratterizzate da due o tre fermate ai box, il numero ideale per rimescolare un po’ le carte, offrire spunti per giocare realmente con le strategie e, magari, ritrovarsi una maggiore variabilità nei risultati. Tutto ciò non è accaduto, anche per delle monoposto rivelatesi più “lente” di quelle che erano le previsioni fatte dalla Pirelli, come ha ammesso Paul Hembery nelle scorse settimane. In ottica 2016 al gommista sono giunte richieste di proporre gomme più aggressive, ma per farlo è necessario avere il riscontro della pista, a meno di non volersi tuffare alla cieca. La posizione della Pirelli non è semplice, perché di giornate dedicate per lo sviluppo delle gomme durante i test, semplicemente non ce ne sono. In Austria si è avuto un piccolo contributo da parte di Ferrari, Mercedes e Toro Rosso, tuttavia non basta una giornata appena per pianificare il 2016 e scegliere una direzione più spregiudicata sul comportamento delle varie mescole. A Sky Sport, Paul Hembery ha fatto il punto su quelle che sono state le richieste dei team e il passo indietro compiuto riducendo le giornate di test infracampionato (le prossime sessioni saranno quelle invernali, le due di preparazione al debutto in Australia nel 2016…). «Abbiamo in continuazione nuove richieste per essere un po’ più aggressivi il prossimo anno. I team dicono di volere gomme più aggressive, con più grip e questa è una richiesta un po’ tardiva. Significa che chiederemo maggiori test a un certo punto, perché determinate scelte richiedono una messa a punto dettagliata: se si sbaglia anche solo un po’, ti ritrovi con gare da una sosta sola come nelle ultime tre e la gente si lamenta, chiedendoci di tornare in parte a dove eravamo un paio di anni fa». Indirettamente, Hembery risponde anche a chi, come Michelin, ha criticato l’attuale comportamento delle gomme, caldeggiando un prodotto che sia in grado di durare a lungo, consentire ai piloti di spingere al massimo e ridurre la variabilità dettata dal numero di soste ai box. E’ quel che realmente vogliono i team? «Tutte le squadre ci hanno chiesto di tornare a spingere maggiormente sulle gomme e considerano le gare in cui c’era un elemento strategico collegato alle gomme più interessanti così come il prodotto fornito era migliore per il pubblico». Fabiano Polimeni

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