Ferrari e spaghetti: quelle offese di Lauda

Ferrari e spaghetti: quelle offese di Lauda
Ragioniamo sulle parole di Lauda che ha detto che in Ferrari pensano solo a "gettare gli spaghetti". Ha senso scandalizzarsi o no?

07.07.2015 ( Aggiornata il 07.07.2015 21:08 )

Ci risiamo! Niki Lauda è tornato a offendere la Ferrari. Un anno fa aveva detto che "La Ferrari aveva fatto una macchina di merda" provocando un mezzo terremoto, la richiesta di scuse ufficiali di Montezemolo e tutto si risolse con un abbraccio. Stavolta dalle pagine della Bild, il quotidiano tedesco, è andato giù ugualmente pesante dicendo che "alla Ferrari gettano solo spaghetti e non sanno mettere in strada la macchina nel modo giusto". Teniamo conto che la Bild è un quotidiano popolar-scandalistico tedesco e quindi su dichiarazioni del genere ci sguazza; e si diverte ad amplificarle per fare uno scoop. Il problema però è che stavolta Arrivabene, e soprattutto Marchionne - che conosce poco Niki e il suo passato e non ha un grande senso dell'umorismo - potrebbero prenderla peggio. Dà fastidio che Lauda sia andato ad accusare una squadra e un metodo di lavoro che la Ferrari ha cambiato pesantemente negli ultimi sei mesi. Dà fastidio che abbia liquidato la nuova Ferrari con l'insulto più usato dalle persone di lingua tedesca dei confronti degli italiani. Quindi insulti gratuiti e immeritati vista la mole di lavoro che la Ferrari ha fatto rovesciando la F1 2015 come un calzino per cercare di migliorarla rispetto al 2014. Ma bisogna anche fare una riflessione sulle parole pronunciate da Lauda e sulla sua storia. Perché Lauda - che pure ha corso e vinto due titoli mondiali F1 con la Ferrari - è così carico di livore contro Maranello e si lascia andare così tanto? Chi non lo conosce si può scandalizzare. In realtà Lauda va preso con le molle e guanti di amianto, perché parla a vanvera ma questo è il suo modo di esprimersi: schietto e colorito. Parole secche che riassumono in modo coinciso e frettoloso una situazione, ma talmente dure e brutali che offendono solo se non lo conosci. Lauda ha il ruolo di presidente non operativo della Mercedes Motorsport. Quindi è una specie di testimonial, ambasciatore, uomo di relazioni e di trattative. Con il suo carisma è in grado di arrivare a stipulare accordi che ad altri non sono permessi. Fu Lauda a trattare con Hamilton tre anni fa e convincerlo a venire in Mercedes al posto di Schumacher promettendogli una macchina vincente. Perché Lewis solo a Lauda avrebbe creduto, non a nessun altro. Se Lauda non fosse Lauda, la Mercedes lo avrebbe già licenziato non una ma due volte. Figurarsi, un presidente (pur se non operativo) che si permette di insultare l'azienda concorrente. Invece Toto Wolff ha dovuto affannarsi a difenderlo buttandola sullo scherzo e ricorrendo a tutta la sua diplomazia ed educazione: "Sapete com'è Niki - ha detto - lui parla in modo colorito ma probabilmente le sue parole sono state estrapolate dal contesto. Mi spiace se qualcuno si è sentito offeso dalle parole di Niki. Noi in Mercedes abbiamo un grande rispetto per la Ferrari e quest'anno ci hanno già fatto venire i capelli bianchi e un po' di mal di testa".  Lauda è fatto così. Si può odiare o si può amare, ma le sue critiche feriscono poco: non bisogna farsi prendere dal vortice di offendersi per i termini che usa perché lui non ne valuta il potenziale peso offensivo. Sa che parli in italiano, in inglese o in tedesco. Negli Anni '70 le prime parole che Lauda imparò in italiano per descrivere il modo di lavorare confuso che aveva trovato nel 1974 in Ferrari e che da allora sono scolpite nel suo vocabolario, furono: "Grande Kasino". Niki ha sempre parlato per slogan e frasi fatte, riassumendo con espressioni secche i suoi pensieri. Con gli anni ha scordato l'italiano colorito che un tempo parlava anche abbastanza bene e gli sono rimasti  in memoria soltanto pochi (offensivi) termini: come "casino", "merda", "spaghetti" che usa per descrivere situazioni e stati d'animo. Ma tutto sommato nel mondo così ingessato della F1 meglio un Lauda schietto e colorito, che dice quel che pensa anche con parole forti che però in bocca a lui - per i motivi che abbiamo spiegato - non offendono più di tanto, piuttosto che la F1 diplomatica e banale dei comunicati stampa, fatta solo di aria fritta e frasi di circostanza. Almeno con Niki ci si diverte! Tanto poi restano tutti amici come prima. Adesso però sono curioso di sentire il vostro punto di vista: le parole di Lauda vanno rispedite al mittente oppure lasciano il tempo che trovano perché è diventato soltanto una macchietta? Alberto Sabbatini

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