Prost: Renault non lascerà la F1

Prost: Renault non lascerà la F1
Secondo l’ex iridato, consulente del marchio, non è nell’interesse e e nel Dna del marchio francese abbandonare i Gran Premi

17.07.2015 ( Aggiornata il 17.07.2015 12:29 )

Già Carlos Ghosn, concluso il primo campionato di Formula E, aveva tracciato le alternative sul tavolo e prospettato gli scenari possibili per la Renault in Formula 1. Ora arrivano le parole di Alain Prost, consulente della casa transalpina e possibile figura forte nel caso in cui si concretizzasse l’acquisizione di un team (Lotus) da parte del marchio francese. «Al momento, tutto è possibile. Di certo stiamo considerando tutte le alternative…. Sebbene ce ne siano probabilmente solo due! O forse tre, se si considera l’abbandono di Renault un’opzione. Niente è impossibile, un grande costruttore può in fretta decidere di scegliere una strada diversa», ha dichiarato il Professore a Motorsport.com. Quali che siano le decisioni, si arriverà a definirle nel volgere delle prossime settimane e sugli scenari futuri, il quattro volte iridato spiega: «Non credo sia nel dna e nell’interesse di Renault abbandonare la Formula 1… C’è ancora una tradizione, una storia, molto importante per Renault nel motorsport, dove si è caratterizzata per le sue innovazioni. Questa è la valutazione della situazione attuale, ora devono guardare all’opzione migliore nelle settimane a venire». Nei giorni scorsi, Christian Horner ha proseguito nell’ormai abituale profluvio di critiche più o meno celate al motorista, per una Red Bull accostata a un 2016 con motori marchiati Aston Martin. E sulla relazione con il team di Mateschitz, Prost riconosce: «Non è un segreto, essere un motorista non è semplice per Renault. Basta guardare a come si sono evolute le cose: da quattro titoli iridati consecutivi a un anno e mezzo di difficoltà. E’ come se tutto fosse cambiato all’improvviso. E’ molto difficile trarre dei benefici da quei quattro mondiali consecutivi quando il tuo partner è un team così forte sul fronte del marketing. Alla fin dei conti, ci sono molti aspetti negativi e pochi positivi, è normale che si riconsideri il proprio ruolo nella F1», commenta Prost. Fabiano Polimeni

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