Hamilton alla decima pole stagionale

Hamilton alla decima pole stagionale
Ecco come l'inglese ha guadagnato il mezzo secondo che lo farà partire davanti al GP del Belgio

22.08.2015 ( Aggiornata il 22.08.2015 17:28 )

Il fantastico giro che è valso la decima pole stagionale di Hamilton a Spa rappresenta una simbolica laurea con 110 e lode all’Università della F1. Un giro incredibile, da seguire col fiato sospeso. Con l’Eau Rouge-Raidillon affrontata tranquillamente in pieno a 310 km/h e traiettorie perfette - solo una lieve sbavatura in frenata alla chicane - che hanno permesso all’inglese di arrivare vicino al limite dell’1’46”, stabilendo la pole in 1’47”197. “È stato un giro fantastico. Sono contento della prestazione dell’auto e del lavoro di tutto il team nel week end. Abbiamo trovato un bilanciamento giusto e la macchina filava che è una meraviglia. Quando è così ci si diverte alla guida su questa pista. Il mio obiettivo era la pole e ci sono riuscito”. Hamilton poi spiega il segreto di questa pole: il secondo settore della pista, quello che va dalle esse di Les Combes, prosegue col curvone in discesa da 7ª marcia di Pouhon fino alle esse di Fagnes e termina alla curva di Stavelot che immette sulla vecchia pista. Un tratto guidato dove le Red Bull che hanno il miglior telaio e la migliore aerodinamica volano e se non hai un assetto perfetto perdi 1/2 secondi. “Fino a ieri - spiega Hamilton - non riuscivo a fare bene il secondo settore. Era il mio punto debole. Conoscevo le traiettorie giuste, mettevo le ruote dove si doveva metterle, ma non risucivo a percorrere bene tutte insieme le varie curve nello stesso giro. Ci sono risucito solo nel finale delle qualifiche”. E come c’è riuscito! Con una progressione incredibile. Ogni volta che metteva un nuovo set di gomme soft e tornava in pista Hamilton toglieva 3/4 decini al suo tempo, mentre Rosberg arrancava. In Q1 Hamilton ha fatto 1’48”908 e Rosberg era un soffio dietro di lui: 1’48”923. Poi nella Q2, con le gomme soft, Nico gli ha messo le ruote davanti: 1’47”955 e Hamilton “solo” 1’48”024. Ma nella Q3 Lewis s’è scatenato e ha tirato fuori dal cilindro qualcosa di imprevedibile: altro che bottone magico, lui ha sfruttato il piede destro magico sul gas. Primo giro e Hamilton toglie mezzo secondo al suo limite: 1’47”499 mentre Rosberg ormai è plafonato a 1’47”9 e è già staccato di mezzo secondo. Ulteriore giro nel finale e Rosberg riesce a limare un paio di decimi: 1’47”655 ma Hamilton già con la pole in tasca fa un tempo incredibile: 1’47”197. Mentre Rosberg si spremeva per limar via pochi millesimi, Hamilton toglieva decimi a palate e ritoccava in basso costantemente il suo limite. La chiave della pole è stata quel secondo settore. Nel giro finale, Hamilton ha rifilato a Rosberg 453 millesimi soltanto lì in quei 2 km di curve. Praticamente ha costruito tutto il vantaggio lì perché alla fine a separarli sul traguardo c’erano 458 millesimi. Alla fine Hamilton si è anche meritato i complimenti di Rosberg: “Lewis è stato troppo veloce: fino alla Q3 ero convinto di riuscire a farla io la pole, poi lui ha tirato fuori qualcosa dalle tasche che io non avevo”. Per Hamilton è la decima pole stagionale su 11 gare, la 48ª pole in carriera, il terzo della storia dopo Schumacher (68) e Senna (65) e ormai a venti pole dal record assoluto che appartiene al leggendario tedesco. Tra l’altro con quel tempo Hamilton ha fatto il miglior giro da tre anni a questa parte anche fra le F1 a motore aspirato recenti, che era rappresentato dall’1’47”5 di Button con la McLaren-Mercedes nel 2012 (inarrivabili i tempi dei V10 pre-2005). Alberto Sabbatini

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