Arrivabene: niente supermotore a Monza

Arrivabene: niente supermotore a Monza
Alla conferenza dei team principal parla anche di Kimi e PR, di GP storici, di stabilità e di "Lello"

04.09.2015 ( Aggiornata il 04.09.2015 21:06 )

Nella tradizionale conferenza stampa dei team principal, a Maurizio Arrivabene arriva la prima domanda se, come "boss" della Ferrari, ma anche come partner in precedenza delle vittorie con Schumacher, Barrichello, Alonso e così via, senta un particolare senso di responsabilità nei confronti dei tifosi. «È vero, è una grossa storia, perché qui ti senti sulle spalle non solo Monza, ma anche Milano e tutta la regione. Ieri siamo usciti dalla pista e siamo andati alla Villa Reale di Monza a incontrare i nostri tifosi. Con il loro entusiasmo, le loro urla, hanno fatto pensare a me, a Sebastian e a Kimi qualcosa come: "Ok, dobbiamo fare qualcosa per loro". La tua pressione e le tue emozioni vanno alle stelle, vuoi fare qualcosa per loro e per farli sorridere. Ma sei anche cosciente di cosa sia realmente possibile fare. Sento che la mia responsabilità è enorme, l'ho sentito soprattutto ieri fra i tifosi, e spero che il loro grande cuore che normalmente portano qui agisca come un "gettone" per i nostri motori. Non so che dire di più». Il Gran Premio d'Italia è l'unica gara assieme al GP di Gran Bretagna ad essere sempre stata nel calendario della F1 fin dall'inizio. Ma la gara è a rischio: può la Ferrari permettere che non ci sia più il GP italiano, sta svolgendo qualche ruolo in questo processo? «È una grossa parola, dire che la Ferrari abbia un "ruolo" in quanto succede. Intendo, non siamo noi che stiamo negoziando con Bernie, non è il nostro lavoro, non è una nostra responsabilità. Detto questo, penso che il GP d'Italia sia Monza, sia chiaro. L'unica foto che ho visto a Maranello con Enzo Ferrari in pista, era qui a Monza. E ho detto moltissime volte una cosa molto chiara: c'è un cuore della Formula Uno che per me è rappresentato da Monza, Spa-Francorchamps, Hockenheim, Silverstone e Monaco. Questo è il cuore della F1 e penso che dobbiamo preservarlo. Perché ogni persona che perde la sua cultura e le sue radici, non è più una persona, se parliamo di esseri umani. Ma vale anche per queste cose: se perdiamo questo nucleo per me perdiamo lo spettacolo, per cui penso che dobbiamo fare tutto il possibile per difendere questo GP e ribadisco che il Gran Premio d'Italia è quello a Monza. Inoltre dobbiamo preservare l'anima della Formula Uno. Non ho nulla contro le altre gare, perché questo è uno show internazionale, ma anche uno show ha un'anima e quella della F1 è in quei GP che ho nominato prima. Questa è la mia opinione personale ma penso anche quella come Ferrari». Quando si chiede ai team principal quali siano stati i momenti migliori e quelli peggiori, quelli più memorabili e quelli più imbarazzanti, Arrivabene risponde: «In otto mesi che sono qui, non ho molte storie da raccontare...». Ma la decisione più giusta? «La mia miglior decisione, o migliore idea, è stata in Malesia quando abbiamo vinto la gara. Il primo pensiero però è stato "Oddìo, è troppo presto". In termini di imbarazzo, ho due scelte: una è l'Austria; l'altra il Canada, quando non abbiamo avuto una gara molto bella davanti a Mr: Marchionne. Una delle due vale l'altra». Sulla questione Pirelli e sulle ultime raccomandazioni, specialmente in tema di pressioni di gonfiaggio, che viene posta anche a Horner, Arrivabene risponde: «Per quanto ci riguarda, ho parlato ieri e ho detto tutto. Abbiamo avuto conversazioni e spiegazioni chiare e costruttive con la Pirelli. Oggi abbiamo avuto un altro incontro positivo e abbiamo in programma di incontrarci più spesso per migliorare la comunicazione fra noi. Sono perfettamente soddisfatto per le pressioni. Abbiamo avuto un'indicazione chiara dalla Pirelli e siamo a posto con questo». Italian Grand Prix PracticeViene chiesto se sia stato necessario convincere Raikkonen per fargli firmare autografi per mezz'ora (un record) all'incontro di Villa Reale. «No, abbiamo solo avuto alcune conversazioni in cui gli ho detto "So che sei un tipo cool e molto probabilmente piaci per questo, ma alla fine se incontriamo i tifosi devi almeno fare qualche autografo, salutarli e magari sorridere". Ha seguito le mie istruzioni e non credo sia stato nulla di sbagliato. Sono stato contento, naturalmente, poi ho cominciato a pensare che se diventasse superstizioso e domani piovesse, e anche domenica, dopo questo... Io ci spero. È sempre più un bravo ragazzo e mi fa piacere, anche se mi viene da pensare che non fosse Kimi ma un suo sosia o qualcun altro...». Alla fine quali sono gli obbiettivi realistici per la gara? «Come c'era da aspettarsi, le Mercedes sono in uno stato di forma molto forte, ma il nostro passo non è stato male. È troppo presto per promettere qualcosa, ma cercheremo di fare del nostro meglio, soprattutto qui che è il nostro GP di casa. Ma ripeto, abbiamo molti rivali e la Mercedes è ancora molto avanti al momento». Sulla tendenza a non cambiare piloti che sembra ribadita dalla conferma dei due della Williams, Arrivabene risponde: «Abbiamo confermato Kimi dopo l'Ungheria. Dopo tutto, è un campione del mondo, l'ultimo con la Ferrari, non dimentichiamolo. Il secondo motivo è per la stabilità del team, che è piuttosto nuovo, per cui vogliamo mantenerlo stabile e mantenere obbiettivi chiari per ciascuno. Non c'è altro da aggiungere. Inoltre potete vedere come sia migliorato nelle PR, è un altro Kimi. Mentre per Seb non c'è nulla da dire». Si rimarcano le tante magliette gialle "Lello" dei supporter di Marciello all'Ascari, il che porta a chiedere chi sarà il prossimo pilota italiano in Ferrari e quando. «Non c'è un tempo. Il giallo al momento in Italia è per Valentino Rossi. Lello è un pilota che come tutti quelli nell'Academy Ferrari deve provare il suo talento prima di ottenere un contratto in F1. Mi fa piacere che abbia tanti fans, i supporter contano molto, ma alla fine deve provare il suo talento. Questo vale per tutti, nella vita. Se vuoi qualcosa, meritala. Siamo contenti di lui, ma la stagione non è ancora finita. Scusate se quando mi avete parlato di giallo ho pensato a Valentino...». Per quanto riguarda James Allison, ha firmato un contratto a lungo termine, con la Ferrari? «L'ho già detto, l'ho confermato in Belgio: sì, con noi ha un contratto a lungo termine». Infine, si chiede conferma che la Ferrari abbia evoluto il suo motore per Monza e quanto. «Il supermotore, il famoso supermotore... Abbiamo speso un paio di "gettoni" qui ma abbiamo avuto un piccolo miglioramento. Siamo lontani da questo "supermotore" che è stato menzionato molte volte. Confermo che abbiamo usato un paio di "gettoni" ma non confermo che abbiamo un supermotore qui. Abbiamo un motore Ferrari, e questo è abbastanza».

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