La Honda proverà il suo motore F1 su una Superformula

La Honda proverà il suo motore F1 su una Superformula
Da Autosprint in edicola: aria di crisi con McLaren. I giapponesi vogliono un test comparativo per capire se la colpa è del telaio

10.09.2015 ( Aggiornata il 10.09.2015 15:33 )

Questo articolo è tratto da Autosprint n. 36 in edicola da martedi 8 settembre. Aria di crisi tra McLaren e Honda. Dopo l'ennesima brutta prestazione, il 14° posto di Button a Monza (ritirato Alonso per problemi di elettronica) anche quelli della Honda – finora sul banco degli imputati per le scarse prestazioni del loro motore - cominciano a dubitano anche della McLaren. Il proprio partner. Soprattutto dopo che a Spa aveva debuttato il nuovo motore aggiornato che secondo il capo dei motoristi Honda, Yasuhisa Arai, in termini di performance, avrebbe dovuto essere equivalente al motore Ferrari e superiore al motore Renault. In Belgio i giapponesi avevano avevano parlato di circa 40 cv in più. Che però nessuno ha visto in concreto, in termini di tempi sul giro. A Monza invece, le prestazioni della McLaren hanno raggiunto il punto più basso. In qualifica alla velocità top di Perez a 354,6 km/h, Alonso ha risposto con 338,1. Quando la Gp2 più veloce, quella di Visolu, otteneva 331,4 km/h. Al termine delle prove di sabato a Monza, la stampa inglese, da sempre fedele alla McLaren, ha sottoposto Yasuhisa Arai, il responsabile Honda del programma F.1, ad una sorta di processo. Si pretenderebbero da lui pubbliche scuse per avere rovinato la stagione a due campioni del mondo come Alonso e Button. Scuse che però Arai si è guardato bene dal fare. Per una volta, Alonso è apparso in sintonia con la sua squadra scaricando i problemi sulla Honda. «Come a Spa - dice lo spagnolo - Monza è stata un altra gara frustrante. Questo circuito ha sei curve e dal tracciato Gps in tutti questi tratti perdevamo 6 decimi dagli altri. Per il resto del circuito eravamo sempre con l’acceleratore a fondo e le ruote diritte, così non c’era molto di più che potevamo fare. Ma il gap accumulato era ben superiore ai due secondi. Ci manca troppa potenza rispetto agli altri». Come dire che tre quarti del distacco è colpa del motore. Ma alla Honda non ci stanno più a recitare la parte degli incapaci. Così alla Honda cominciano a nutrire seri dubbi sulla validità del telaio McLaren, sulla sua efficienza aerodinamica e su alcune soluzioni estreme, relative all'installazione del motore volute da Peter Prodromou. Che si sono rivelate penalizzanti sulle performance della power unit. Perciò alla Honda pensano ad una idea che se messa in pratica, rischia davvero di mandare in crisi la collaborazione con la McLaren. Ossia installare l’attuale motore su un telaio Superformula (la categoria monoposto che corre in Giappone con telai Dallara) per portare avanti dei test comparativi sulla pista di Suzuka. Oggi la Superformula è la seconda monoposto più performante al mondo dopo la F.1. Utilizza motori turbo a 4 cilindri di 2 litri. L’installazione dell’attuale V6 turbo F.1 non comporterebbe problemi. I test sarebbero portati avanti in collaborazione con i team Mugen o Nakajima. A Suzuka la Honda possiede i dati prestazionali di tutte le vetture e con questa vettura ibrida potrebbe fare una interessante comparazione per valutare a fondo il proprio motore, su un telaio radicalmente diversa da quella della McLaren. Per capire finalmente di chi è la colpa. L'articolo completo su Autosprint n. 36 in edicola da martedi 8 settembre. Cesare Maria Mannucci

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