Hakkinen, Raikkonen non è un secondo pilota

Hakkinen, Raikkonen non è un secondo pilota
L’ex iridato contento di un Kimi competitivo e su Bottas critica i finlandesi: “Non vi è chiaro il potenziale”

10.09.2015 ( Aggiornata il 10.09.2015 17:30 )

Torna sul Gran Premio d’Italia a Monza, Mika Hakkinen. E lo fa per sottolineare due punti nel commento personale dalle pagine del suo blog: la velocità espressa in qualifica da Kimi Raikkonen e le prospettive future di Valtteri Bottas, fresco di opzione esercitata dalla Williams per il 2016. Sul primo si spinge a dire che «la velocità espressa ha dimostrato come non sia il secondo pilota. E’ stato bello ritrovare Kimi competitivo in qualifica, è possibile anche che l’atteggiamento di Vettel nei suoi confronti cambi lentamente». Ora, se c’è un punto cardine sul quale la Ferrari ha puntato per il futuro è proprio nel rapporto tra i due piloti, un clima sereno ed equilibrato che giova al team. Nei fatti, poi, sono stati i risultati durante la stagione a definire le gerarchie tra i due. Difficile immaginare gli scenari prospettati da Hakkinen. Quanto a Bottas, cerca di ribadire il valore del suo pupillo, sfumato il passaggio in Ferrari e con un’altra stagione in Williams per mettersi in mostra, tirando un po’ le orecchie ai suoi connazionali. «A mio avviso, in Finlandia non avete ancora compreso appieno il potenziale di Valtteri. Non dobbiamo dimenticare quanto i criteri Williams nella selezione di un pilota siano severi; la conferma per il quarto anno in un buon team, dalla tradizione importante è un ottimo risultato». Tradizione e storia che hanno il loro ruolo, tuttavia nei momenti più concitati di gara non sempre sono apparsi reattivi come ci si aspetterebbe da una scuderia che punta alla vittoria. Quanto dovrà attendere ancora Bottas? «Quando ero in una situazione in cui sapevo non era possibile correre per vincere in Formula 1, cercavo di capitalizzare al massimo la situazione e fare più punti possibile, come sta facendo Valtteri. Arriverà il giorno in cui avrà una monoposto vincente e allora i finlandesi saranno fieri di lui». Fabiano Polimeni

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