Vettel: A Suzuka Mercedes favorita, ma…

Vettel: A Suzuka Mercedes favorita, ma…
Il vincitore di Singapore conferma che sulla pista giapponese il ruolo della Ferrari sarà quello di outsider, ma pronta a cogliere l’occasione.

24.09.2015 ( Aggiornata il 24.09.2015 09:27 )

Da Suzuka (Giappone): Roberto Chinchero Sebastian Vettel è arrivato a Suzuka portandosi dietro il sorriso visto quattro giorni fa sul podio di Singapore, e la consapevolezza che nel weekend giapponese i valori in campo saranno probabilmente diversi. «Ovviamente speriamo di far bene – ha commentato Seb - ma la configurazione di questa pista è diversa rispetto a quella di Marina Bay e bisogna restare realisti. Ci ha sorpreso vedere la Mercedes in difficoltà a Singapore, non mi aspettavo cha accadesse e sarei ancora più sorpreso se i loro problemi si ripresentassero qui a Suzuka. Ma se dovesse accadere, dobbiamo essere pronti a cogliere l’occasione. La natura della pista è molto diversa quì, ma anche il meteo potrebbe portare delle sorprese». Vettel ha anche fatto il punto sui prossimi tracciati, considerando il potenziale della SF15-T. «Quest’anno abbiamo avuto un’ottima macchina su molte piste – ha confermato – forse solo a Silverstone abbiamo perso competitività, ma in media non siamo mai stati troppo lontano dal vertice. Nel corso della stagione siamo cresciuti, abbiamo imparato molte cose, quindi pensiamo di poter essere un pochino più forti anche qui a Suzuka, ma le favorite restano le due Mercedes». Seb non ha nascosto il suo apprezzamento per la pista di Suzuka, tracciato che lo ha visto 4 volte vincitore negli ultimi 6 anni: «E’ un circuito vecchia scuola, una pista da guidare che trasmette belle sensazioni ad un pilota. Poi anche tecnicamente è decisamente valida. Se vuoi comprendere il potenziale di una monoposto di Formula Uno basta percorrere il primo settore di questa pista». Vettel ha concluso la tradizionale conferenza stampa del giovedì rispondendo ad una domanda relativa al suo feeling ritrovato con la Formula Uno “generazione ibrida”: «Dal 2013 al 2014 la macchina è cambiata completamente, non solo il motore. Di colpo l’aderenza è diminuita molto, in generale le condizioni erano differenti e bisognava abituarsi. In più ho avuto un anno difficile per altre ragioni. Ma ora sono molto più a mio agio, e non credo dipenda dalla power unit. Per noi alla fine è pur sempre un motore, credo che non abbiamo la stessa percezioni dei fan rispetto al sound, ma dal punto di vista tecnologico è incredibile. Resta aperta la domanda se ne avessimo bisogno o meno».

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