F1, Pirelli: così si assegnano le gomme

F1, Pirelli: così si assegnano le gomme
Il fornitore interviene per specificare il procedimento di assegnazione delle coperture ai team, operazione del tutto casuale

24.09.2015 ( Aggiornata il 24.09.2015 12:58 )

E’ un po’ la risposta indiretta a quanti, complottisti del web per natura, hanno collegato la dèbacle Mercedes di Singapore a chissà quali presunte stranezze nell’assegnazione delle gomme Pirelli. Il marchio della P lunga ci mette video e dettaglio del procedimento per spiegare con chiarezza cosa avviene dalla produzione di una gomma da Formula 1 fino al suo arrivo sulla monoposto. Si ragiona di qualcosa come 1700 coperture portate su ogni campo di gara, realizzate nella fabbrica turca di Izmit e “marchiate” in maniera inconfutabile da un codice a barre fornito dalla FIA. E’ inserito nella struttura della gomma, impossibile immaginare di rimuoverlo, e rappresenta la carta d’identità dello pneumatico. Ci penserà il software RTS (Racing Tyre System) a leggere le info di ciascuna gomma durante il week end di gara e permettere la tracciabilità della copertura. Dalla fabbrica la lista dei codici viene inviata alla sede inglese di Pirelli, a Didcot, al termine di quello che è il processo produttivo delle gomme dedicate a uno specifico gran premio, passaggio che permette al gommista di abbinare gomme anteriori e posteriori, creando un set di pneumatici, dopodiché la lista dei treni composti è trasmessa alla FIA.
  Da qui in avanti, l’assegnazione di questo o quel set di gomme a un team è opera esclusivamente del caso, con un computer a creare gli “abbinamenti”. La Federazione, inoltre, specifica qual è il treno di gomme dedicato ai primi 30 minuti di prove libere del venerdì, da restituire successivamente, e qual è il set di gomme morbide extra fornito per la Q3 delle qualifiche. Il restante “monte gomme” a disposizione di una squadra è liberamente utilizzabile nell’arco del week end. Il passaggio più interessante – e volto a sgombrare il campo da illazioni e congetture – Pirelli lo riserva quando specifica, in una nota: «Pirelli non è quindi coinvolta nel processo di assegnazione degli pneumatici alle monoposto. Non può influenzare in alcun modo l’assegnazione a questo o quel pilota (o monoposto) né il momento in cui utilizzare gli pneumatici. Il tutto basandosi su un rigoroso processo di controllo qualità che garantisce che tutte le gomme di una certa mescola sono assolutamente identiche». Quanto al lavoro tra gommista e team, un contatto continuo è garantito da un ingegnere Pirelli che segue per tutto il campionato una squadra assegnatagli, senza possibilità di un accesso ai dati e strategie della concorrenza. Si deve risalire fino al gruppo di ingegneri nel centro Ricerca e sviluppo del marchio a Milano, per avere un quadro complessivo del comportamento delle gomme impiegate in un determinato appuntamento del mondiale, dati utili poi per indirizzare lo sviluppo delle gomme. «Il lavoro di assegnazione delle gomme ai singoli team e piloti è gestito interamente dalla FIA fin dal momento in cui gli pneumatici lasciano la nostra fabbrica di produzione. Si tratta di una misura capace di garantire la massima e totale imparzialità nei confronti di tutti i team e questa è una priorità assoluta per Pirelli. Il criterio di massima riservatezza con cui ognuno dei nostri ingegneri lavora con le squadre segue lo stesso identico concetto di imparzialità ed è per Pirelli di massima importanza», specifica Paul Hembery. Fabiano Polimeni

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