GP Russia, festa Force India con Perez

GP Russia, festa Force India con Perez
Giocano con la strategia per provare a racimolare qualcosa in più del quinto posto e alla fine il podio è meritato
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12.10.2015 ( Aggiornata il 12.10.2015 12:41 )

Vederli sul podio, in fondo, è il giusto tributo a una gara corsa con intelligenza e velocità. Il sogno di Sergio Perez e la Force India sembrava definitivamente sfumato a 6 chilometri dalla bandiera a scacchi, con Bottas e Raikkonen ad aver la meglio con gomme molto più fresche del messicano, campione di gestione delle Pirelli morbide, con le quali ha affrontato 41 giri conservando un passo gara costante e rapido. Poi, il fattaccio: Raikkonen vuole il podio, ci prova, ma la manovra non va. E a farsi beffa dei finlandesi è Checo. Terza piazza meritata, giusto tributo a un Gran Premio di Russia che l’avrebbe visto arrivare quinto se fossero rimasti in pista Kimi e Valtteri, comunque una prestazione meritevole d’essere sottolineata. Strategicamente in Force India azzeccano la mossa, provando a racimolare qualcosa in più, l’azzardo al giro 12 paga e una gran parte del merito ce l’ha Perez. «Sono così contento e fiero del team. Siamo stati molto sfortunati in passato, con alti e bassi. Quando abbiamo deciso di fermarsi mancavano 40 giri, era una chiamata difficile e in certi momento pensavo ci saremmo dovuti fermare ancora per arrivare alla fine. Eravamo così vicini al podio ma anche al ritiro, perché se avessi spiattellato le gomme anteriori – cosa facile perché era rimasta poca gomma – sarebbe stato un disastro», ha commentato entusiasta nel dopo gara. Force India sugli scudi per l’intero week end, che sta legittimando appieno la quinta posizione nel Costruttori, per velocità, affidabilità e costanza. Già le qualifiche da protagonisti, poi il podio. Peccato per l’errore di Hulkenberg al via, perché avrebbero potuto raccogliere ancor di più. «E’ una gran ricompensa per il lavoro fatto. La chiamata sotto safety car si è rivelata corretta perché ci ha dato una posizione in pista davanti a tutte le battaglie. Quando mancava un giro e mi hanno passato Valtteri e Kimi, sentivo che ci era stato tolto il risultato ed ero contrariato, pur sapendo d’aver fatto tutto il possibile in gara. Non si poteva fare di più. Alla fine essere tornato terzo è una sensazione fantastica, che mi riempie di aspettative per Austin e in particolare Città del Messico». Il trend di crescita è destinato a proseguire, con aggiornamenti tecnici ulteriori attesi proprio in Messico. Dall’altra parte del box c’è un Hulkenberg che fa mea culpa: «Non ho fatto la migliore delle partenze, poi però ho preso la traiettoria ideale verso curva 2, ma sfortunatamente ho bloccato il posteriore e mi sono girato. Speravo riuscissero a evitarmi tutti, ma purtroppo Ericsson mi ha colpito e siamo rimasti bloccati». L’errore lo imputa essenzialmente alle gomme fredde, più che a una staccata tirata in eccessivo ritardo e aggiunge: «E’ un peccato andare fuori a inizio gara ed è frustrante perché il passo sembrava davvero buono per tutto il week end». Fabiano Polimeni

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