Ciclo Mercedes inarrestabile senza errori

Ciclo Mercedes inarrestabile senza errori
Coulthard dubita che gli avversari potranno recuperare il gap attuale in un solo inverno, Ferrari in primis

13.10.2015 ( Aggiornata il 13.10.2015 17:38 )

Basterà un inverno per recuperare? La sfida che si augura Hamilton, quella con Vettel nel 2016, sarà realmente possibile sin da Melbourne e varrà il titolo per il vincitore? Previsioni, auspici, per un mondiale che sia quantomeno combattuto nell’esito finale, non circoscritto a… un pilota solo. C’è chi, tuttavia, non dà per così semplice il recupero e vede la Mercedes ancora ampiamente favorita anche il prossimo anno. «E’ stata un’altra stagione impressionante per la Mercedes e l’interrogativo è quanto ancora durerà il loro dominio». Se lo chiede David Coulthard ed è legittimo, perché inaugurato un ciclo, con regolamenti relativamente stabili, non c’è alcun motivo per ritenere che le cose potranno subire stravolgimenti radicali. «Attualmente è molto difficile valutare le prospettive reali di chiunque voglia riprenderli nel prossimo futuro. Mercedes ha un gran pacchetto, il miglior motore e una macchina buona almeno quanto l’altra migliore in griglia. Messo tutto insieme significa ritrovarsi con un vantaggio importante sul gruppo e non possiamo sapere, dall’esterno, quanto margine hanno ancora, soprattutto in termini di utilizzo del propulsore», analizza. Per confutare le teorie di Coulthard si potrebbe ribattere che i margini di crescita sono più elevati per chi parte da una posizione di svantaggio, andando a sperimentare zone di rischio più elevate chi deve sviluppare un progetto probabilmente al culmine. Come sempre, il responso della pista può confutare l’una o l’altra tesi, ma si scoprirà solo il prossimo febbraio. Si interroga ancora sulla power unit il pilota scozzese e analizza il divario in qualifica: «Hanno avuto un vantaggio significativo sulla Ferrari per tutta la stagione, ampio a sufficienza per rendere improbabile il recupero completo di quel gap da parte di chiunque in un solo inverno, a meno che la Mercedes non faccia un qualche errore enorme sulla monoposto 2016, un’eventualità improbabile». Il recupero Ferrari dal 2014 al 2015 e, ancor di più, dal debutto in Australia all’ultima gara di Sochi, ha dimostrato come il divario si possa ridurre significativamente, senza doversi attendere regali dalla concorrenza o errori progettuali che affossino un’arma vincente. Intonare il de profundis in questa fase è quantomeno prematuro e inopportuno. Fabiano Polimeni

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