F1, Austin: Sauber festeggia i 400 GP

F1, Austin: Sauber festeggia i 400 GP
I ricordi dei piloti che hanno corso per il team elvetico. In Sud Africa, nel 1993, il debutto in Formula 1

22.10.2015 ( Aggiornata il 22.10.2015 13:02 )

Ventidue anni dopo taglierà il traguardo dei 400 gran premi corsi, a Austin. Una lunga storia quella del team Sauber, iniziata al Gran Premio del Sud Africa del 1993 con Karl Wendlinger e J.J. Lehto, subito con un buon risultato, il quinto posto del finlandese. Un marchio arrivato in Formula 1 dal mondo delle ruote coperte, il campionato Sport Prototipi che riservò grandi gioie sul finire degli anni Ottanta, in partnership con Mercedes. In 400 appuntamenti iridati, sono passati tanti piloti da Hinwil, chi ha lasciato il segno per i risultati, chi per la fedeltà alla scuderia. Nick Heidfeld ha fatto parte del team per ben 125 gare, il doppio di Heinz Harald Frentzen, pilota che regalò il primo podio, in Belgio, nel 1995. Ci penserà poi Johnny Herbert a replicare nel 1996 e 1997, stesso gradino, a Monaco e in Ungheria, rispettivamente. Il culmine arriverà con l’ingresso nel team di BMW: secondo posto nel mondiale Costruttori nel 2007, terzo nel 2008, la stagione della prima vittoria e pole position, firmate entrambe Robert Kubica; Montreal il trionfo, Bahrain la qualifica più veloce. In tanti hanno voluto ricordare il “loro” miglior momento con il team elvetico, ripescando nella memoria. Si passa da Wendlinger a Perez, fino a Nasr, debuttante a punti quest’anno. Ricorda il 1993 a Imola Wendlinger, «fu un inizio di gara esaltante, a sorpresa quinto dietro Prost, Hill, Schumacher e Senna. Eravamo partiti con più carico aerodinamico per la pioggia e riuscivo a lottare con Schumi e Berger, fu una battaglia che ricordo bene. Poi la pioggia smise e passammo alle slick, ma avevamo troppo carico sui rettilinei e meno velocità. A 10 giri dal termine ero quarto e un guasto al motore mi fermò. Non dimenticherò mai quelle lotte e quella gara». Il veterano Heidfeld richiama il primo podio nel 2001 in Brasile e il risultato complessivo della scuderia nel mondiale di quell’anno, quarti. «Il 2007 con BMW fu eccezionale, eravamo sulla strada per arrivare al vertice e la macchina si adattava bene al mio stile di guida e ho tirato fuori tutto il potenziale, sfruttando ogni occasione per andare a podio». Erano le stagioni con Kubica al volante e il polacco non dimentica anzitutto il podio di Monza, nel 2006: «Terzo alla terza gara in Formula 1, dopo essere stato promosso a titolare, credo sia stato un risultato importante per il prosieguo della mia carriera», ricorda. «La vittoria in Canada, due anni dopo, è un momento che ricorderò per sempre, auguro a tutti in Sauber il meglio». Podio da ricordare anche quello di Kobayashi, il terzo pilota con più presenze con Sauber: 58 gran premi. Era il 2012, «quando ottenni il primo podio in carriera nella gara di casa a Suzuka. E’ uno dei ricordi più importanti della mia vita. Dopo la catastrofe di Fukushima era un periodo difficile per noi giapponesi, lavorammo duramente con il team per riuscire a ottenere il podio. In generale nel corso degli anni in Sauber abbiamo lavorato molto e lottato altrettanto». Annata ricca di soddisfazioni quella, annoverata tra i ricordi indimenticabili anche da Sergio Perez: «Il momento più importante è stato il primo podio in Malesia nel 2012, fu una delle migliori gare in carriera, riuscii a resistere a Fernando fino agli ultimi giri, la vittoria era quasi a un passo. Poi, nello stesso anno a Monza, quando abbiamo festeggiato un altro secondo posto: una giornata nella quale tutto funzionò alla perfezione». Fabiano Polimeni

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