GP del Messico, Lauda entusiasta

GP del Messico, Lauda entusiasta
Non usa mezzi termini Niki per definire l’evento di Città del Messico come il migliore mai visto e spinge per altri ritorni

03.11.2015 ( Aggiornata il 03.11.2015 12:53 )

La sfida è stata vinta. Il ritorno della Formula 1 in Messico è stato un successo dalle dimensioni impensabili per le corse europee. Dell’evoluzione del tracciato, delle reazioni dei piloti, dei motivi che hanno spinto una folla enorme ad assiepare le tribune dell’Hermanos Rodriguez ne parliamo approfonditamente su Autosprint in edicola. Non meno entusiastici sono stati i commenti degli addetti ai lavori, con Niki Lauda arrivato a definire l’appuntamento di Città del Messico come «il migliore che abbia mai visto. Il modo nel quale l’hanno organizzato, come si è svolto, tutto il pubblico che l’ha accompagnato: incredibile». Va anche sottolineato come il vero banco di prova per misurare il successo stabile del Gran Premio del Messico si avrà negli anni a venire, con la tendenza generalizzata dei nuovi appuntamenti in calendario a sfruttare l’effetto novità. A favore di Città del Messico gioca, però, il fattore passione, un pubblico che la Formula 1 l’ha conosciuta in passato e al quale è stata riproposta dopo un lungo “digiuno”, esisteva una storia piuttosto radicata. «Tutto ha funzionato bene, c’è stato un perfetto collegamento tra piloti, pubblico e macchine, è per questo che la gara è stata un successo. Il modo in cui gli organizzatori hanno disposto le tribune per me è il migliore che si sia mai visto, con anche il podio di fronte alla gente», aggiunge Lauda. E la trovata di portare la cerimonia all’interno delle tribune dello stadio da baseball è stata la ciliegina sulla torta. «La Formula 1 è tornata dove puoi sentirla e toccarla, credo che sia la cosa più importante», dice Niki, suggerendo a Ecclestone un “trasferimento” della formula-Messico anche altrove e caldeggiando il ritorno in calendario di appuntamenti come quello in Sudafrica e Argentina: «Sarebbe perfetto se riuscissero a ricreare una gara come questa. Tutti i promotori dei vari gran premi hanno visto in tv quanto si possa far bene». Fabiano Polimeni

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