Non serviva il
meeting della Commissione F1 di martedì per scoprire come i team fossero contrari all’introduzione del
motore indipendente, fortemente voluto dalla
FIA e da
Ecclestone. Se introduzione sarà, dal 2017, arriverà con una decisione imposta dall’alto, al Consiglio mondiale del motorsport in dicembre, con la FIA a spingere adducendo cause di forza maggiore per
scavalcare il no della Commissione F1. Dopo la notizia della
partecipazione al bando di Mecachrome, insieme a
Ilmor e
AER, arrivano le parole di
Monisha Kaltenborn.
«Per logica, dovrei dire che voglio un motore meno costoso. Si deve fare qualcosa dopotutto che abbia un senso e non dovremmo discutere, nel caso dei motori indipendenti, di qualcosa che in seguito sappiamo non si concretizzerà in questa direzione. E’ più sensato intrattenere colloqui maturi in merito», spiega il
team principal Sauber ad Autosport.
Il punto cruciale sta nella realizzazione dell’equivalenza tra
propulsori nettamente diversi tra loro: i semplificati biturbo immaginati dalla FIA come alternativa low-cost, da 6-7 milioni di euro, e le power unit con ERS, oggi all’incirca 3 volte più costose.
«Non vedo come si possa realizzare un’equivalenza. Se c’è un modo che non conosco, ditecelo. Non dovremmo avere discussioni premature, è una perdita di tempo, non avendo informazioni a sufficienza per giudicare come vogliono introdurre questo motore indipendente.
Se per loro è davvero una cosa seria, vorrei più informazioni per capire meglio. Viceversa, è meglio sederci e parlare del costo dell’attuale fornitura dei motori».
Fabiano Polimeni