Hakkinen: F1 troppo complessa, Rosberg non viva da secondo

Hakkinen: F1 troppo complessa, Rosberg non viva da secondo
L’ex campione del mondo lancia due suggerimenti: uno rivolto a Nico, l’altro alla categoria

07.01.2016 ( Aggiornata il 07.01.2016 12:48 )

Due “consigli”, firmati Mika Hakkinen. Uno guarda alla posizione di Nico Rosberg, autore di un crescendo di prestazioni buono per vincere il titolo lo scorso anno, se non fosse che è arrivato quando i giochi erano già decisi e l’iride assegnato. Si ripartirà dai test invernali con un vantaggio psicologico per il tedesco? Difficile dire quanto possa pesare davvero, con un mondiale da costruire partendo da zero. «Per i piloti è una dura lotta, solo uno può vincere e finora è stato Lewis, ma non significa che sia finita. Per chi è nella posizione di Nico la cosa più importante è non mollare e non vivere da secondo. Devi lottare, anche se solo uno vince alla fine». Conclusione degna del miglior Boskov, quella del due volte iridato resa a Sport Bild. La seconda riflessione riguarda, invece, la situazione dello sport in senso generale: «La Formula 1 è tecnicamente troppo complessa, la gente vuole cose semplici, viviamo già vite abbastanza complicate. Poi vanno utilizzati i social media per mettersi in contatto con i tifosi, che non vogliono unicamente vedere ciò che accade, ma vogliono sentirsi sul posto». Una complessità tecnica evidentemente figlia dei tempi, oggi quelli dell’elettrificazione; altre frontiere si attraversarono negli anni dei mondiali contesi tra Hakkinen e Schumacher, tra fine anni Novanta e inizio Duemila, quando c’era sì un motore più semplice nell’architettura, ma come dimenticare la ricerca estrema sul versante dei materiali, tra i più esotici che si potessero immaginare: chi si ricorda del berillio? Fabiano Polimeni

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