F1, Kaltenborn: dominio di un team non è negativo

F1, Kaltenborn: dominio di un team non è negativo
Il team principal Sauber mette a confronto i trionfi Ferrari con Schumacher e l’attuale fase Mercedes

11.01.2016 ( Aggiornata il 11.01.2016 10:07 )

E’ una Monisha Kaltenborn più interessata al tema dei costi in Formula 1, che non al dominio di un singolo team. Certo, si potrebbe obiettare che i due temi possano avere un qualche collegamento, riducendo le chance di vittoria delle scuderie che non dispongono delle risorse economiche dei big: a ben vedere, però, la partita non si gioca unicamente su questo piano. Ferrari, Red Bull, Mercedes. Tre fasi di predominio che hanno contrassegnato gli ultimi 15 anni del mondiale, ma «per me non è mai stata una cosa negativa, perché tutti ci siamo trovati in una tale situazione», spiega il team principal Sauber. Dominio più “simpatico”, se di simpatia si può parlare, quello ferrarista: «Se torniamo indietro agli anni di Schumacher, per quanto tempo ha dominato? E guardiamo a tutte le cose che erano collegate: le gomme sviluppate per un team, essenzialmente per un solo pilota, eppure non c’erano mai queste discussioni. Ci sono scuderie più apprezzate dai tifosi e alcune che piacciono meno, ma tutto ciò è legato alla squadra, il colore che di solito si vede sulle tribune è il rosso». Si spinge oltre Kaltenborn, tanto da poter leggere tra le sue parole un “quel che è bene per la Ferrari, è bene per la Formula 1”: «Non era un problema il dominio in termini di spettatori, sponsor e accordi commerciali. Ogni team gioca il proprio ruolo in Formula 1 e per una scuderia come la nostra, non ci importa se qualcuno domina. E’ importante, invece, che non si utilizzi la posizione di dominio per spingere lo sport in una direzione che non sia quella giusta e buona per la categoria tutta. Devi rispettare tutti i team, sia il numero uno, come il numero due o l’ultimo, perché tutti fanno la loro parte e contribuiscono allo spettacolo», ha raccontato a Motorsport.com. Escludendo l’apprezzamento di un monopolio piuttosto di un altro da parte dei tifosi, quel che manca alla Formula 1 odierna, secondo la Kaltenborn, è essenzialmente l’assenza di incursioni e inserimenti al vertice da parte di altre scuderie, anche sporadicamente: «Non importava se ai tempi di Schumacher vinceva il titolo a Magny Cours e avevi ancora tante gare da correre. C’era la possibilità per più scuderie di arrivare sul podio, ottenere il risultato, e questo rendeva la F1 più interessante». Fabiano Polimeni

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