La notizia di una
parziale marcia indietro sui provvedimenti aerodinamici che dovrebbero caratterizzare le monoposto 2017 è arrivata a inizio settimana, accompagnata dalle problematiche che un
incremento del carico aerodinamico e dei tempi sul giro avrebbero sulle gomme.
Paul Hembery interviene per spiegare in maniera dettagliata cosa avverrebbe se lo scenario verso il quale sceglierà di andare la
Formula 1 sarà quello di
velocizzare le monoposto di 5” al giro e ricorrendo in larga parte al fattore
aerodinamico, alla velocità di percorrenza in curva, per dare un taglio ai tempi.
«Possiamo fare una gomma che resista a qualsiasi carico vogliamo, ma non sarà la stessa utilizzata oggi. Un carico incrementato del 50 o 60% sulle coperture non vedrà lo stesso tipo di gomme impiegate nelle ultime stagioni», ha commentato all’Autosport International Show. In particolare, tra i rumors circolati in questi giorni si vociferava della
necessità di un netto incremento delle pressioni di gonfiaggio e una conseguente riduzione di aderenza.
Interventi come la
larghezza delle coperture maggiorata e le quote del telaio superiori, secondo il direttore di Pirelli Motorsport saranno di per sé sufficienti per ottenere un
guadagno di prestazioni intorno ai 4 secondi e anche oltre e ha lanciato il suo personale avviso, su un rischio:
«Una gran parte dell’incremento di velocità sarà in curva e a causa delle gomme più larghe si avrà una resistenza aerodinamica superiore sul rettilineo: un cambiamento radicale.
Ricordo quando entrammo in Formula 1 e Ross Brawn era a capo del gruppo di lavoro sulle gomme. Una delle prime cose che disse fu: “Non vogliamo andare più forte in curva”. Perciò dovremmo stare attenti su questo aspetto. La gente deve capire che le prestazioni di una Formula 1 sono già molto elevate e un incremento di 5” è enorme: dobbiamo esser certi che stiamo andando nella giusta direzione».
Fabiano Polimeni