La GPDA spinge: protezioni extra e gomme più veloci

La GPDA spinge: protezioni extra e gomme più veloci
Wurz si fa portavoce delle richieste dei piloti: integrare la struttura di protezione per il casco già dal 2017

26.01.2016 ( Aggiornata il 26.01.2016 10:08 )

Ci sono due richieste che arrivano a gran voce dall’associazione piloti ed è Alexander Wurz a dargli ampio rilievo. Una riguarda la sicurezza, l’altra le gomme. Non si può più attendere per l’implementazione di una struttura di protezione per la testa e i piloti vorrebbero che venisse adottata già sulle monoposto 2017. Gli incidenti di Jules Bianchi prima e Justin Wilson poi, hanno riposto l’attenzione su un rischio che è insito nel concetto di monoposto. E’ altrettanto vero come si sia trattato di due incidenti molto diversi e, nel caso del povero Bianchi, una protezione extra probabilmente non avrebbe cambiato il drammatico esito. La FIA ha testato diverse soluzioni alternative, dal cockpit interamente chiuso alla struttura più essenziale, con una sorta di V che non limiti la visibilità del pilota e consenta una più rapida uscita o estrazione dall’abitacolo. La GPDA vorrebbe questo sistema, «le ricerche condotte dagli esperti della Federazione sono state approfondite e si è giunti a una soluzione chiara. I piloti sentono che è l’ora di integrare la protezione aggiuntiva non più tardi del 2017», ha spiegato Wurz alla BBC. E’ uno dei punti che sarà all’ordine del giorno dell’incontro tecnico di venerdì prossimo, che dovrà servire anche a definire quali caratteristiche aerodinamiche dovranno avere le monoposto del prossimo anno. Il tempo per introdurre la gabbia protettiva non è un problema, a sentire il pilota austriaco: «Ovviamente saranno necessarie delle modifiche strutturali al telaio, ma con un anno di tempo non trovo molte voci contrarie a questa migliorìa sul piano della sicurezza, soprattutto alla luce degli ultimi gravi incidenti nelle categorie a ruote scoperte, che hanno portato a traumi alla testa. Io e tutti i piloti speriamo che sia solo una formalità l’aggiunta di protezioni extra per il casco». Fin qui le richiesta legate al fronte della sicurezza. Poi c’è un altro piano sul quale la GPDA vuole far sentire la propria voce, ed è quello delle prestazioni. Nello specifico, i piloti non vogliono più saperne di dover correre in un’ottica di gestione della gomma: vogliono maggior velocità in curva e una durata delle coperture che permetta loro di spingere per l’intero arco di gara. «Una gomma che consenta di estrarre tutto il potenziale da queste straordinarie auto da corsa, perché è questo che la Formula 1 è, il vertice del motorsport, che tutti noi amiamo. I piloti vogliono sottolineare con chiarezza che vorrebbero una gomma Pirelli più veloce in curva e al tempo stesso sicura. Se avremo gomme con più aderenza avremo piloti contenti e questo comporterà prestazioni autentiche, un messaggio puro sulla guida al limite». Si potrebbe eccepire una sorta di contraddizione tra la richiesta di una sicurezza maggiore invocando l’introduzione delle protezioni per la testa e, al tempo stesso, auto più veloci in curva. «Sappiamo che monoposto e circuiti sono stati progettati per garantire la sicurezza a velocità superiori. Abbiamo già visto in passato velocità in curva più alte, nel 2009 le macchine erano oltre 50 km/h più rapide. Mentre i piloti vogliono minimizzare i pericoli utilizzando le moderne tecnologie e lo straordinario know-how maturato negli anni, accettano il rischio alla base delle corse a un certo livello. Per prima corsa i piloti vogliono andare veloce». Fabiano Polimeni

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