Analisi test F1: cominciano i guai

Analisi test F1: cominciano i guai
Nella terza giornata di prove a Barcellona alcune squadre hanno dovuto fare i conti con le avversità tecniche. Ferrari compresa

24.02.2016 ( Aggiornata il 24.02.2016 20:20 )

Dopo che le prime due giornate di test F1 invernali a Montmelò erano state "benedette" dalla quasi assenza di avarie, a parte alcune noie al cambio per Toro Rosso e la turbina cotta dalla Renault, sembra quasi che la terza giornata abbia "presentato il conto". Certo, tutt'altro tenore rispetto ai test-ecatombe degli anni scorsi, e oltretutto con conseguenze meno evidenti. Comincia la Ferrari che perde praticamente l'intera mattinata per un problema al sistema di alimentazione, nello specifico relativo al pescaggio di carburante e/o alla relativa pompa. Problema che ipotizziamo essere connesso - ma non sono arrivati chiarimenti in merito - allo stop di fine test ieri con Vettel. Fatto sta che solo nel pomeriggio Kimi Raikkonen si è ritrovato una monoposto "operativa", con la quale peraltro ha dimostrato di "legare" alla svelta. A parte le sue dichiarazioni in merito, ha poi inanellato una bella serie di giri (totalizzandone 78 in sola mezza giornata) e soprattutto ha ottenuto il secondo miglior crono con le gomme medie (con queste solo Hulkenberg ha fatto meglio). In più è stato l'unico, finora, ad aver collaudato pure le Pirelli hard. Al momento tutto fa credere che quest'anno Kimi potrà essere un elemento più efficace nel lavoro di squadra, ed è questo l'importante. Anche la Haas VF-16 ha avuto qualche problema, pare di tipo elettrico. Ma una volta risolto o limitato, Romain Grosjean è tornato a far sorridere Gene Haas issandosi al secondo posto nella lista dei giri veloci, seppur con la collaborazione di gomme soft. Insomma il team americano sembra mostrare già la possibilità di lottare a pieno titolo con le squadre di rincalzo (intendiamo escluse Ferrari e Mercedes). Non ci sono stati problemi né di mescole utilizzate né di macchina, invece, per la Force India VJM09: Nico Hulkenberg ha preso presto la leadership e non l'ha più mollata fino alla fine, anche ben prima di utilizzare le gomme supersoft. Se si dovesse giudicare da questi primi riscontri, pur sapendo che in questa fase i risultati cronometrici non valgono più di una giornata, non stupirebbe se la squadra di Vijay Mallya desse fastidio ai principali protagonisti. Dopotutto il suo 1'23"110 è confrontabile senza sfigurare (anzi) con il 1'23"658 ottenuto ieri da Vettel con la medesima mescola. Parlando dei protagonisti che non si mettono in mostra e cioè della Mercedes, problemi fisici (un certo male al collo rimasto da lunedì a Lewis Hamilton) hanno consigliato di far salire in macchina al mattino Nico Rosberg. La procedura di test non è però variata, non si è puntato a crono d'effetto e si è insistito anche oggi in long run con le gomme medie. Tanto che sommando il numero dei giri dei due piloti si arriva a un totale di 162 tornate. Vale a dire appena una in più di Carlos Sainz, maratoneta del giorno. Oltre 100 giri anche Kevin Magnussen, efficace pure cronometricamente (seppure con gomme soft contro le medie di Sainz a 2 decimi), che però è stato bloccato due volte nell'ora finale da problemi alla sua Renault RS16. Del resto non è andata meglio alla Williams, che una volta raggiunti abbastanza rapidamente i 109 giri con Felipe Massa è poi rimasta ferma ai box, come pure per la McLaren-Honda di Jenson Button, che ha anticipato la chiusura dei test odierni per una perdita idraulica. Anche Daniil Kvyat è stato fermo a lungo ai box con la Red Bull, pur se non definitivamente, e lo stesso vale per Rio Haryanto con la Manor, dopo un testacoda che l'aveva fatto finire nella ghiaia della curva 5. L'esperienza si fa anche così… Maurizio Voltini Day3

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