Tremilacentoquarantadue. La prima sessione di
test a Barcellona lascia questa cifra come una dichiarazione d’intenti (o una “minaccia”). Sono i chilometri coperti da
Hamilton e
Rosberg – pressoché equamente distribuiti, solo 50 in più per Lewis – ed equivalenti a dieci gran premi. Numeri sufficienti per sottolineare quale sia il livello di
affidabilità raggiunto dai campioni del mondo, senza che sia emerso mai un vero problema tecnico in quattro giorni, niente che li obbligasse a restare fermi ai box a lungo. E’ accaduto praticamente a tutti, non a loro.
Hamilton non ha esitato a definire estenuante la prima settimana in pista,
«però direi che è stata probabilmente la miglior sessione di test che abbiamo mai avuto, sicuramente la migliore che abbia mai visto».
Una mole di lavoro che ha sfiancato fisicamente i piloti, nonostante il duro allenamento e la preparazione che li sorregge. Fastidi al collo e alla testa hanno obbligato il team ad alternare mercoledì e giovedì
Hamilton e
Rosberg, “riducendo” il carico di lavoro personale giornaliero ad “appena” 100 giri circa. Su una pista, Barcellona, che non va dimenticato come sia impegnativa per le lunghe curve in appoggio.
«Prima di arrivare qui il team parlava di fare 800 chilometri al giorno e credevo fossero pazzi. Mai fatti in passato, di solito la macchina si rompeva. E’ stata una sfida sul piano fisico affrontare tutti i giri, incredibile», ha aggiunto
Hamilton.
Anche
Rosberg era preparato, mentalmente e fisicamente, al tour de force chiesto dal team:
«Fisicamente è andata bene, sapevo sarebbero state delle settimane intense e mi sono preparato. Ovviamente alcune parti sono doloranti, in gran parte a causa del sedile, che è tutto in carbonio».
A scorrere la graduatoria dei piloti con più giri e chilometri all’attivo si trova un
Magnussen terzo, con 1.228 km in 264 giri. Oltre un gran premio di differenza rispetto ai
Mercedes, ma con tutt’altro ritmo e costanza nella presenza in pista. Più indicativo guardare alle scuderie e non è un caso che siano
Toro Rosso e Sauber quelle immediatamente dietro. Il team di Faenza è arrivato al Montmelo con il dichiarato intento di
curarsi esclusivamente dell’affidabilità e ha potuto contare su una
power unit ampiamente collaudata come quella Ferrari 2015. In
Sauber, invece, hanno girato con la macchina 2015 e i 2.010 km (70 meno della Toro Rosso) non sorprendono. Tutti gli altri sono ben al di sotto dei 2.000 chilometri, rallentati a giorni alterni da problemi tecnici più o meno gravi.
Ferrari a metà graduatoria. I giri di
Vettel (195, pari a 907 km) e
Raikkonen (158 giri, 735 km) portano il complessivo della
SF16-H a 353, ma non dobbiamo dimenticare la mattinata persa da Kimi mercoledì e le ore trascorse chiusi dentro al box giovedì, al pomeriggio. Tra tutti i dati colpisce il
ritardo clamoroso della McLaren. Sembrava avessero iniziato con una buona costanza, coprendo giri su giri sia
Button all’esordio che
Alonso martedì, autore di 119 passaggi. Poi i primi guai, mercoledì e giovedì, causa perdite di liquido refrigerante e problemi alla pressione della pompa dell’acqua. Hanno appena 257 giri all’attivo, 135 per Button e 122 per Alonso, solo
14 km più della Manor, che ha fatto girare Haryanto e Wehrlein tanto quanto i due
McLaren-Honda.
Approfondendo i numeri e osservandoli dalla prospettiva dei motoristi, al netto del diverso numero di scuderie fornite da ciascuno,
Honda è fanalino di coda con 1.196 chilometri contro i 7.629 di Mercedes e i 7.043 della Ferrari.
Confrontando, invece, le percorrenze tra piloti di uno stesso team, stona non poco il
“testa-coda” Renault.
Magnussen terzo con 264 giri,
Palmer ultimo con appena 79 giri. Anche la
Williams vede scontare un gap rilevante tra
Bottas (214 giri) e
Massa (163); in
Haas – terz’ultimi come team, 1.308 km –
Gutierrez ha completato una simulazione gara, pur fermandosi in pista ieri (168 giri in tutto),
Grosjean non è andato oltre i 113. La singolare scelta di
Force India, di dare molto spazio ad
Alfonso Celis e ridurre l’attività dei titolari, si è concretizzata in una sostanziale eguaglianza:
133 giri Celis, 101 Perez e 99 Hulkenberg.
Fabiano Polimeni
Pilota Giri
Lewis Hamilton 343 1596 km
Nico Rosberg 332 1545 km
Kevin Magnussen 264 1228 km
Felipe Nasr 236 1098 km
Max Verstappen 231 1075 km
Carlos Sainz 216 1005 km
Valtteri Bottas 214 996 km
Daniel Ricciardo 199 926 km
Marcus Ericsson 196 912 km
Sebastian Vettel 195 907 km
Daniil Kvyat 170 791 km
Esteban Gutiérrez 168 782 km
Felipe Massa 163 758 km
Kimi Raikkonen 158 735 km
Jenson Button 135 628 km
Alfonso Celis 133 619 km
Rio Haryanto 129 600 km
Pascal Wehrlein 125 581 km
Fernando Alonso 122 567 km
Romain Grosjean 113 526 km
Sergio Pérez 101 470 km
Nico Hulkenberg 99 460 km
Jolyon Palmer 79 367 km