Grosjean: più ascolto ai piloti

Grosjean: più ascolto ai piloti
Sulle decisioni importanti, le novità tecniche, il pilota francese vorrebbe che i piloti venissero ascoltati da chi scrive i regolamenti

26.02.2016 ( Aggiornata il 26.02.2016 18:07 )

E se i regolamenti li scrivessero i piloti, che Formula 1 avremmo? Dopo Lewis Hamilton, anche Romain Grosjean commenta le prospettate modifiche tecniche 2017, con il ritorno a macchine e gomme più larghe, dal carico aerodinamico superiore, ma anche più pesanti. A Hamilton, l’idea di incrementare il peso non è piaciuta affatto mentre Grosjean nutre forti perplessità sul look delle monoposto. Interventi, ricordiamo, che nelle intenzioni dello Strategy Group devono rendere anche più accattivanti le macchine. «Ho visto le regole 2017, ricostruzioni di come dovrebbero essere le monoposto e fatico a comprendere come possano essere più sexy, soprattutto con quell’ala posteriore, l’anteriore… più pesanti di 20 kg. Mi piacerebbe ci consultassero di più, diciamo spesso “ascoltateci, abbiamo delle idee”». I particolari “estetici” richiamati da Grosjean ricordiamo prevedono un abbassamento dell’ala posteriore e al tempo stesso l’allargamento, quella anteriore seguirà l’ampiamento delle carreggiate (2 metri) e si porterà a 180 centimetri. Incrementi dimensionali che avranno una ricaduta anche sulla sezione frontale della monoposto, pertanto con ricadute negative sulle velocità di punta a causa della maggior resistenza aerodinamica prodotta da gomme più larghe. Tornando a Grosjean e all’impatto che dovrebbero avere i piloti nel discutere le novità tecniche, aggiunge: «Siamo ascoltati, ma dobbiamo sempre spingerci oltre. So che nella commissione per i circuiti abbiamo un portavoce, per un po’ sono stato io, e ci ascoltavano sul serio, erano molto interessati ai nostri commenti sui cordoli, la sicurezza e tutte queste cose. E’ vero, però, che quando devono prendersi decisioni importanti, vorremmo dire la nostra, quel che pensiamo», spiega a Motorsport.com. Estetica delle monoposto a parte, è critico anche sul nuovo format di qualifica, sposando la teoria che tutta l’attività si concentrerà nei primi minuti: «L’unica conseguenza sarà che tutti andranno presto in pista per fare un tempo e poi rientrare ai box e attendere. Non abbiamo più gomme che in passato, quindi non gireremo più di prima. Possono fare un giro e lo sappiamo. Con una pista che si asciuga o condizioni difficili, in quel caso potrebbero arrivare delle sorprese». E’ ancor più esplicito nel tracciare la “strategia” probabile: «Se ti serve fare un tempo nei primi 5 minuti e il peggiore viene eliminato ogni 90”, i tempi verranno fatti nei primi 3 minuti, a meno che non usi un altro set di gomme nuove alla fine, ma cosa vorrebbe dire per la Q2?». Fabiano Polimeni

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