Non spenderebbe mai i suoi soldi per portare la famiglia a un gran premio. E dire che
Bernie Ecclestone non è certo il personaggio che avrebbe problemi ad acquistare i prestigiosissimi (e costosissimi) ingressi al Paddock Club, ma il prodotto attuale è il peggiore che si sia mai avuto. Sono le parole che hanno tenuto banco un mese fa circa. Critiche a chi manca di prospettiva sul medio e lungo periodo, pensando unicamente ai propri vantaggi, a queste problematiche alludeva anzitutto il
capo della FOM che, è bene ricordarlo, detiene i diritti commerciali del prodotto Formula 1, quello stesso che
Ecclestone non andrebbe mai a vedere, oggi.
Fecero scalpore le dichiarazioni rese al Daily Mail, non casuali e arrivate a sommarsi alle c
ritiche di fine 2015 a Ferrari e Mercedes, per il potere di condizionamento che avrebbero sulle scelte strategiche per il futuro della Formula 1, in virtù dei
rapporti di fornitura delle power unit ai team clienti. A distanza di qualche settimana dello scalpore che sollevarono quelle parole, è
Dieter Zetsche a commentare. E’ stato da poco riconfermato fino al 2019 al vertice del gruppo Daimler dal Consiglio di sorveglianza, che ha inteso proseguire nel solco della continuità, tanto più se continuità va a braccetto con risultati positivi sul fronte prodotto (e Formula 1).
Proprio non riesce a comprendere le
critiche di Ecclestone,
Zetsche:
«Al Salone di Ginevra non sono andato a dire che non guiderei mai una Mercedes e che i clienti non dovrebbero farlo. Non capisco come qualcuno che non solo è l’amministratore delegato ma anche parzialmente il proprietario di quel prodotto, la Formula 1, parli in certi termini», ha spiegato Zetsche in Portogallo.
«Se pensa davvero certe cose sulla Formula 1, se ne dovrebbe discutere internamente per capire come cambiare», ha aggiunto.
Fabiano Polimeni