Verstappen: chiunque avrebbe vinto su una Mercedes

Verstappen: chiunque avrebbe vinto su una Mercedes
Max parla delle aspettative sul mondiale alle porte, i miglioramenti Toro Rosso e le modifiche regolamentari

14.03.2016 ( Aggiornata il 14.03.2016 10:10 )

Domenica sarà in griglia a Melbourne, pronto al via di quella che è solo la sua seconda stagione in Formula 1. Un approccio che non potrebbe essere più diverso da quello vissuto un anno fa, quando nei mesi invernali si sottolineava di continuo il fattore-età, i 17 anni di Max Verstappen. Diverso anche per ragioni tecniche, con una nuova fornitura di motore sulla Toro Rosso e diverso, l’avvicinamento al Gran Premio d’Australia, per quelle che sono le aspettative. «Sono molto rilassato e contento. L’anno scorso ho maturato tanta esperienza, il che non direi rende questa stagione facile, ma più semplice da gestire perché sai già cosa aspettarti, più o meno», spiega Max. Inevitabilmente si attendono prestazioni perlomeno in linea con quanto messo in mostra nel 2015, con la differenza che non sarà più una “sorpresa”, ma una conferma che andrebbe a sostenere legittimamente le ambizioni di un salto di qualità verso un top team. Pressione? «Non esattamente. Dipende molto dal pacchetto che hai: se la macchina è buona, farai bene. L’anno scorso qualunque pilota fosse stato su una Mercedes, ad esempio, avrebbe vinto il mondiale. Tolto Lewis, chiunque avrebbe vinto con quella macchina. Noi dovremo attendere, abbiamo una buona monoposto, siamo positivi ma non sappiamo quanto valga rispetto agli altri», l’analisi nel corso di un’intervista con Crash.net. Guardando in casa Toro Rosso, i progressi compiuti dalla STR10 alla STR11 sono tangibili, «abbiamo lavorato molto sull’assetto ed andato tutto nella giusta direzione. Ci resta tanto da fare, ma come tutte le altre squadre». A Melbourne sperimenterà il primo cambio regolamentare sostanziale in carriera, con il nuovo format di qualifiche, criticato da tutti e con l’auspicio che i piloti possano avere maggior peso nelle decisioni future. Un Verstappen in linea di massima favorevole, a patto che siano «pochi grandi piloti che possano dire la loro, perché se fossero tutti e 22 lì, ognuno avrebbe opinioni diverse». Una Formula 1, quella attuale, che prende per com’è, senza criticarla: «Personalmente non ho mai vissuto una Formula 1 diversa da quella odierna, ed è difficile dire cosa vorrei, perché migliore. Ho sentito altri parlare di macchine più veloci e gomme dal minor degrado, però non ho esperienza in merito ed è difficile dire cosa preferisco. Al momento si tratta di gestire tante cose, qualcosa che fa parte dell’essere un buon pilota. Non si tratta solo di fare un giro veloce, devi saper usare il cervello ed essere intelligente: alla fine è quel che ti rende completo». Fabiano Polimeni

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