F1, l’ultima minaccia: Las Vegas per Monza

F1, l’ultima minaccia: Las Vegas per Monza
In una intervista Ecclestone lancia una nuova provocazione contro il Gp d'Italia. E annuncia di avere un trattativa per riportare la F1 a Las Vegas.

29.03.2016 ( Aggiornata il 29.03.2016 16:58 )

Mentre si continua a trattare strenuamente per salvare il Gp d’Italia F1 a Monza, Bernie Ecclestone lancia dall'Inghilterra la sua provocazione: Un Gran Premio di F1 a Las Vegas può sostituire la gara di Monza. Ecclestone ha lanciato la sua provocazione dalle colonne del “Mail of Sunday”, periodico inglese dove è stato intervistato soprattutto a proposito del giro d’affari della F1 (visto che l’intervista appariva nella pagina finanziaria del periodico inglese) e della cessione di proprietà della CVC, società che detiene il business della F1. Qui l’articolo a riguardo. Da buon negoziatore, Ecclestone ha approfittato di quel palcoscenico mediatico per lanciare l’ennesima minaccia agli organizzatori monzesi. "Monza - ha spiegato Ecclestone sul giornale inglese - ha un contratto per il 2016 e quindi la gara quest’anno si farà. Il dubbio è se si correrà a Monza anche il prossimo anno”. E qui arriva la prima “minaccia”. “Io non credo - dice Bernie - che siamo obbligati a disputare un Gran Premio in Italia. Una volta qualcuno mi ha detto che non è possibile avere un mondiale F1 senza disputare un Gran premio in Francia. Ebbene, sono sei anni che non si corre in Francia, eppure la F1 è viva e vegeta”. Poi Ecclestone ha fatto capire che avrebbe già pronta un’alternativa tra le mani: “Las Vegas. Un altro Gp negli Stati Uniti”. Già, la capitale mondiale del gioco d’azzardo e delle scommesse. Dove la F1 era già stata a metà Anni Novanta. “Certi organizzatori si sono proposti a noi per portare a Las Vegas la F1. Quella città sarebbe super per noi”. Poi aggiunge: “Il calendario F1 conta già 21 gare in un anno; potremmo farne di più ma forse è già abbastanza così perché alcune squadre sono già al limite con questo numero di gare”. Le parole di Ecclestone però vanno - come al solito - interpretate. In realtà lui sarebbe ancora disposto a firmare un accordo con Monza per mantenere il Gp d’Italia lì dal 2017 in poi, per altri quattro o cinque anni. Ma Ecclestone non vuole proporre ulteriori sconti agli organizzatori dopo aver abbassato la richiesta a circa 20 milioni di euro (l’anno). Inoltre Ecclestone contesta la cattiva gestione del circuito fatta degli attuali manager (il direttore Dell’Orto e il general manager Ferri) e vorrebbe fossero sostituiti. Il suo proporre Las Vegas o dare quasi per scontato la cancellazione del Gp d’Italia a Monza dal 2017 è una tattica per forzare la mano sia a Monza stessa, sia all’Aci e al presidente Sticchi Damiani che ha ricevuto da Renzi in persona il mandato a trattare il contratto per tenere la F1 a Monza. Il problema è che sta venendo meno il tempo per la firma dei contratti. Ecclestone è solito diffondere a fine marzo/inizio aprile il calendario del mondiale F1 dell’anno successivo; e al momento Monza non figurerebbe in calendario. Se la casella del 21° Gp del 2017 restasse vuota, Monza avrebbe ancora qualche settimana di tempo per firmare un accordo, ma se Ecclestone dovesse roempire quel buco con un’altra corsa (Las Vegas o altri) poi non ci sarebbero più speranze per reinserire il Gp d’Italia nel 2017. La F1 ha corso a Las Vegas nel 1981 e 1982. In entrambi i casi si correva in autunno. Tra l'altro fu uno dei pochi Gp degli anni recenti in cui vinse un italiano: Michele Alboreto che con la Tyrrell si impose a sorpresa nell'edizione del 1982 (quella del 1981 fu vinta da Alan Jones con la Williams). All’epoca il circuito F1 venne allestito nell’enorme parcheggio precedentemente deserto dell’hotel Ceasar’s Palace, che una volta era nella periferia di Vegas e adesso invece, vista l’esplosione demografica della città, è ormai diventata zona urbana. Oggi a Las Vegas esiste un ovale per gare Nascar, ma fuori città. Non è utilizzabile per la F1 e nemmeno il tracciato interno si presta, come invece a Indianapolis, perché si tratta di un ovale piccolo; ma lo spazio (e i soldi) per costruire fuori città, nel deserto, un autodromo per la F1 non manca di certo. Vediamo se Ecclestone avrà davvero il coraggio di sacrificare Monza per Las Vegas. Alberto Sabbatini

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