Raikkonen: freni sotto stress in Bahrain

Raikkonen: freni sotto stress in Bahrain
Il finlandese della Ferrari nel 2015 tornò sul podio proprio a Sakhir, pista esigente sull’impianto frenante, uno dei temi tecnici chiave del week end

29.03.2016 ( Aggiornata il 29.03.2016 16:36 )

Lo scorso anno fu la gara che interruppe un digiuno di podi che durava dal finale di campionato del 2013. Kimi Raikkonen si prese un meritato secondo posto nel Gran Premio del Bahrain, in una gara che vide Vettel arrivargli dietro, solo quinto, con la Williams di Bottas muro insuperabile e qualche disattenzione di troppo, che porto il tedesco a danneggiare l’ala della SF15-T. Barhain 2015, errori e spettacolo Si riparte da Sakhir dopo l’esordio convincente dell’Australia, quantomeno in gara, ma soprattutto con una scelta delle gomme Pirelli differente rispetto alla Mercedes. Più gomme medie, quelle che hanno assicurato la mossa vincente a Rosberg e Hamilton a Melbourne, e due set in meno di morbide. Non dà troppo peso al risultato di un anno fa, Raikkonen, reduce da un ritiro, causa rottura del turbocompressore, tuttavia senza pregiudicare l’integrità della power unit, che potrà regolarmente essere utilizzata nei prossimi gran premi. «Forse avrei potuto vincere, con uno o due giri in più, ma è inutile fare supposizioni. Siamo arrivati secondi e questo è tutto. Non è andata male, ma sarebbe potuta andare meglio», dice rileggendo l’ordine d’arrivo 2015: Hamilton davanti, 3”3 di vantaggio, e Rosberg alle spalle. Qualifiche: in Bahrain tutto immutato Si correrà due settimane in anticipo quest’anno e le temperature attese sono leggermente inferiori, intorno ai 27° C nel pomeriggio di domenica, valori in evoluzione al ribasso, correndosi alle 18:00: «Le condizioni possono variare moltissimo a causa del vento, fa caldo a mezzogiorno e di sera fa abbastanza freddo, ma è comunque un bel posto». Trazione, freni e motore sono le aree della monoposto “premiate” dai 5.400 metri del circuito e sull’impianto frenante e il funzionamento del brake-by-wire, Kimi spiega: «In un mondo ideale in cui tutto funziona, va bene, ma nella realtà a volte possono esserci problemi, però abbiamo un buon sistema. Girare su questo circuito è abbastanza impegnativo e alcune vetture possono avere problemi con i freni, ma se subentrano dipende da come ne gestisci il raffreddamento».
Il tema dell’efficacia dei freni è ripreso anche dal responsabile delle operazioni in pista, Diego Ioverno: «In Bahrain si opta solitamente per configurazioni aerodinamiche a medio-basso carico. E’ importante ottimizzare la prestazione della vettura sui rettilinei, ma non bisogna tralasciare altri aspetti molto significativi, come il raffreddamento dei freni nelle staccate che caratterizzano questo circuito, e conta molto anche dare il giusto risalto alla parte meccanica dell’assetto nella percorrenza dei cordoli». Fabiano Polimeni

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