Alonso: Volevo correre, avrei retto al dolore

Alonso: Volevo correre, avrei retto al dolore
Alla conferenza stampa dei piloti, lo spagnolo spiega perché non può correre in Bahrain

31.03.2016 ( Aggiornata il 31.03.2016 15:41 )

È stato il protagonista della "notizia del giorno" in Bahrain e quindi anche nella tradizionale conferenza stampa dei piloti prima del GP è stato fra i più bersagliati di domande. Parliamo di Fernando Alonso dopo che in mattinata i medici non gli hanno dato il benestare per poter partecipare alla gara, dopo le conseguenze dell'incidente con Gutierrez in Australia. Fernando ha spiegato così: «Ho cercato fino all'ultimo minuto di correre. Ero pronto a resistere al dolore per la costola rotta, in questi caso senti l'adrenalina e non ci pensi, ma ci sono rischi seppur minimi di danni più gravi. Attorno alle costole ci sono organi vitali, non è come un braccio o una gamba rotti, per cui la decisione dei medici è stata logica». Le conseguenze dell'incidente a Melbourne, infatti, sono state un pneumotorace e una costola fratturata. «È successo nell'impatto, non per via del sedile rotto», ha puntualizzato lo spagnolo. Ma se fisicamente il primo problema è stato superato, per il secondo non c'è stato abbastanza tempo: «Il problema pneumotorace è stato risolto e non ho mai avuto particolari problemi respiratori. Ma la costola è troppo recente: è solo questione di tempi perché si saldi. Da qui a 10 giorni dovremmo avere risolto. Magari saranno 5 oppure 12, vedremo…». Incalzato dalle domande, Alonso ha spiegato meglio la successione dei fatti: «Dopo l'incidente stavo abbastanza bene, solo un po' di dolore al ginocchio ma nulla di che. Poi lunedì ho cominciato a sentire dei dolori un po' dappertutto, ma nulla di troppo grave. Ma quando questi dolori si sono fatti costanti, ho effettuato un primo controllo medico, e mi hanno consigliato di rilassarmi e stare a casa. Abbiamo riverificato lunedì scorso e abbiamo visto una piccola frattura alle costole, oltre al pneumotorace». E così si è arrivati al "no" odierno dei medici Fia. Altre domande sono state incentrate sull'incidente in sé, su cosa Alonso abbia pensato, se ritiene che l'Halo avrebbe aiutato o dato problemi, addirittura se abbia avuto incubi al riguardo… «Al termine dell'incidente non ho badato a nulla, quando succede una cosa del genere pensi solo ad uscire velocemente dalla macchina. Non so se con l'Halo sarei riuscito ad uscire con la stessa velocità, ma mentre la macchina volava non ho percepito alcun rischio se non per la mia testa, che potesse sbattere contro qualcosa. In questo l'Halo sarebbe stato una buona cosa. E no, non ho avuto incubi, solo un po' di dolori: quelli sì che non mi hanno aiutato a dormire, perché con una costola rotta quando fai certi movimenti…». E quindi Alonso conclude dicendo: «Ho provato fino all'ultimo, avrei voluto gareggiare, per cui c'è un po' di disappunto e di delusione. Ma la decisione dei medici è comprensibile e la rispetto. Per la Cina non abbiamo certezze, si farà un'altra verifica e la Fia valuterà. Ora cercherò di dare una mano a Stoffel perché se lo merita. Il team mi ha detto che se volevo potevo prendere l'aereo e tornare a casa, ma voglio restare e vedere come va. Mi mancherà questa gara, ma spero di essere comunque utile alla squadra e mi servirà anche "stare fuori", vedere tutto dall'esterno: è sempre un passo avanti, come esperienza». Maurizio Voltini

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