GP F1 Bahrain: vince Rosberg, 2° Raikkonen

GP F1 Bahrain: vince Rosberg, 2° Raikkonen
La cronaca della gara a Sakhir, con il ritiro di Vettel prima del via e Hamilton 3° davanti a Ricciardo e un grande Grosjean

03.04.2016 ( Aggiornata il 03.04.2016 10:12 )

Per Vettel la gara finisce prima ancora di cominciare, fermato da un'avaria nel giro di allineamento. Per Hamilton viene compromessa alla prima curva, dopo essere partito un'altra volta male. Alla fine vince nuovamente Rosberg con Raikkonen ancora secondo come l'anno scorso, e Hamilton sull'ultimo gradino di un podio dal quale sono esclusi per poco Ricciardo e Grosjean. Bravo l'australiano che aveva danneggiato il davanti al via, ma soprattutto gran gara per il francese e per la Haas, che stavolta non sono stati beneficiati da alcuna safety car. Da rilevare anche il sesto posto di Verstappen a precedere Kvyat, Massa e Bottas (che ha ricevuto un drive-through e 2 punti licenza per l'urto al via con Hamilton). Ma soprattutto il 10° posto di Vandoorne che così dà (da debuttante assoluto) i primi punti stagionali alla McLaren-Honda. Come pure è stato notevolissimo quanto messo in mostra (anche se nelle retrovie) da Wehrlein, spesso in lotta diretta (e vincente) e alla fine ottimo 13°, quindi con quattro piloti dietro oltre ai ritirati (Sainz, Gutierrez, Button, Vettel e Palmer). In attesa delle interviste post-gara e dell'analisi, diamo appuntamento al prossimo GP, quello in Cina fra due settimane. gara

La fotogallery della gara

La cronaca "live" con Twitter

L'introduzione al GP

Parte alle ore 17 italiane il GP del Bahrain, seconda prova del mondiale F1 2016. Localmente sono le ore 18, quindi in corrispondenza del tramonto, per quella che è una gara notturna che si corre sotto le luci artificiali e quindi molto "glamour". Per seguirla in ogni fase, c'è sempre la nostra cronaca diretta "live" in parallelo qui sul web e sul canale Twitter dedicato @autosprintLIVE. Il circuito è quello di Sakhir, lungo 5.412 metri, che per il Gran Premio verrà percorso per 57 giri. Rispetto allo scorso anno il tracciato non ha visto alcuna modifica e si caratterizza sempre per la presenza di quattro lunghi rettilinei da oltre 300 km/h. Sarà possibile attivare il DRS in quello di partenza e in quello parallelo fra le curve 10 e 11. A parte un paio di punti, le curve sono invece generalmente piuttosto lente, e ciò porta a diverse staccate piuttosto intense e ad una configurazione aerodinamica a basso-medio carico per le monoposto, per non sacrificare la velocità. In questa occasione la Pirelli ha messo a disposizione le stesse tre mescole come lo scorso GP in Australia, vale a dire la supersoft rossa, la soft gialla e la medium bianca. Posto che i primi otto dovranno partire con le supersoft delle qualifiche, saranno possibili diverse strategie, ma quella più indicata dal produttore di pneumatici vede tre soste con tre set di soft a sostituire quello iniziale di supersoft (giri 14, 29 e 43 indicativamente). Una tattica alternativa può essere quella di usare inizialmente tre set di supersoft e uno finale di soft (pit ai giri 12, 27 e 42), ma dipende anche dalla disponibilità di gomme supersoft, che risultano più veloci di poco più di 1 secondo al giro ma anche molto più sensibili al degrado. Volendo puntare a due soste, si potrebbero sostituire le supersoft con medie al 12° giro e poi con soft al 37° giro, ma sulla carta è una tattica molto meno veloce. Per quanto riguarda infine lo schieramento di partenza, al momento in cui scriviamo l'unica variazione rispetto al risultato delle qualifiche riguarda Kevin Magnussen, che è stato condannato a partire dalla pitlane per aver saltato una verifica-peso nel corso delle prove libere. Mentre Lewis Hamilton ha evitato per poco una pesante sanzione (rischiava l'annullamento della pole) per aver messo la retromarcia in pitlane quando ha manovrato per entrare in parco chiuso a fine qualifiche. È considerata un'infrazione grave perché ricade sotto il divieto (più comprensibile nella sua generalità) di percorrere contromano la pitlane a motore acceso. In ogni caso Hamilton se l'è cavata con un semplice "richiamo ufficiale" perché ha dimostrato che tutto è dipeso dalle mancate indicazioni degli addetti. Maurizio Voltini

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