GP Cina, Raikkonen: pista divertente

GP Cina, Raikkonen: pista divertente
Kimi vinse a Shanghai nel 2007 e arriva con il morale alto dal podio del Bahrain. Adami anticipa: venerdì al lavoro sulle gomme

12.04.2016 ( Aggiornata il 12.04.2016 17:54 )

E’ reduce da un ottimo week end in Bahrain ed è uno dei quattro piloti ad aver portato la Ferrari alla vittoria nel Gran Premio di Cina. Dopo Barrichello nel 2004 e Schumacher nel 2006, Kimi Raikkonen si impose nella stagione iridata, era il 2007 e il finlandese ricorda così quella gara: «Le condizioni non erano delle migliori, all’inizio l’asfalto era bagnato, ma poi si è asciugato pian piano. C’era la possibilità di passare dalle intermedie alle gomme da asciutto e da lì continuare con quelle. Senza dubbio non è stata una delle gare più facili per nessuno, ma ne siamo venuti fuori bene, credo fossimo entrambi a podio (con Massa; ndr)». Altri tempi, altra storia. L’attualità dice di una Ferrari che dovrà rassicurare anzitutto sul fronte dell’affidabilità della power unit, dopo gli inciampi che hanno contraddistinto le prime due gare. Può puntare a far bene, visto il risultato dello scorso anno, ma c’è l’incognita delle coperture e il modo in cui lavoreranno con le temperature attese molto altalenanti in Cina. Venerdì la speranza è quella di avere la pista asciutta e farsi un’idea del degrado e dell’eventuale graining sulle tre mescole, poi domenica il rialzo termico dovrebbe quantomeno alleviare i problemi sull’ultimo fronte, lasciando un punto interrogativo sulla tenuta delle supermorbide, come già sottolineato in casa Mercedes da Paddy Lowe. «Quello di Shanghai è un circuito particolarmente impegnativo. All’inizio, in alcune curve, se le fai bene, riesci a guadagnare tempo. Non è un tracciato facile, ma è divertente», sintetizza. Anteriore sinistra e treno posteriore da tenere d’occhio, la sfida sul fronte pneumatici si giocherà sulla gestione a inizio gara, con macchine pesanti e gomme supermorbide. Il particolare equilibrio da ricercare sulle coperture porterà ad assetti che dovranno bilanciare le esigenze di velocità massima sul dritto e carico deportante nelle curve in appoggio. A spiegare quali sfide offre il circuito di Shanghai ai team, Riccardo Adami, ingegnere di pista di Vettel: «E’ una pista particolarmente insidiosa, costituita da un lungo rettilineo, uno dei più lunghi del campionato, curve lente e curve ad alta velocità. Occorre trovare il giusto compromesso sul set up vettura tra il lento e le curve veloci. Una delle particolarità di questo tracciato è la curva 1, caratterizzata da un trasferimento di carico particolare, quasi la più difficile della stagione. In quanto i piloti si trovano ad affrontarla con una frenata combinata ed è particolarmente difficile da gestire». Basse temperature dell’asfalto non solo rischiano di portare graining sulle coperture, ma impattano direttamente anche sul comportamento dell’avantreno: «Negli ultimi anni abbiamo affrontato diverse volte pioggia e freddo ed il freddo può produrre sottosterzo», spiega Adami, che ribadisce la centralità del ruolo delle gomme e il loro comportamento: «Abbiamo già usato la supersoft nelle prime due gare, però qui l’anno scorso avevamo medium e soft e quindi venerdì sarà importante capirne il degrado e la prestazione relativa alle altre mescole per gestire al meglio la strategia». Fabiano Polimeni
 

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