Le prove iniziali in preparazione al
GP F1 della Cina hanno messo in luce nel modo migliore la
Ferrari: non solo una, bensì entrambe le macchine nella prima fila virtuale della giornata, con le
Mercedes relegate in seconda. Certamente non c'è da esaltarsi a dismisura per quelle che sono pur sempre prove libere di nessun valore "da classifica", però non si può nemmeno fare finta di nulla. Semplicemente, si tratta della
controprova di quanto andiamo affermando da inizio stagione:
la Ferrari è vicina alla Mercedes, e alle SF16-H basta poco per poter competere alla pari o quasi con le W07.
Come abbiamo evidenziato altre volte, per esempio, erano capitati casi in cui aver montato
prima di tutti le gomme più morbide a disposizione non aveva aiutato la Ferrari nel riscontro delle simulazioni di qualifica. E questo oggi
è successo invece alla Mercedes. Come pure le
temperature ambientali leggermente più alte rispetto alle occasioni precedenti hanno dato una mano alle Rosse. Insomma, basta davvero poco, un paio di situazioni contingenti a sfavore o a favore, per
decidere la competitività dell'una o dell'altra squadra in lotta per il campionato. Perché il divario fra le vetture è più ridotto rispetto alla possibile influenza di questi fattori.
Non si può nemmeno dire che il tempo perso in mattinata per le
due bandiere rosse abbia causato più problemi del dovuto, perché comunque tutti (quelli che hanno potuto) si sono affrettati a completare il programma di messa a punto, dato che per sabato
la possibilità di pioggia è abbastanza elevata. Al riguardo delle interruzioni citate, per le quali in
Pirelli ci sono stati attimi di preoccupazione, da un lato la Williams ha fatto sapere che si è trattato di un
difetto dei cerchi, dall'altro per la Renault è dipeso dal
cedimento della sospensione: se Magnussen ha saltato praticamente tutta la giornata è anche perché si stava ancora analizzando e sistemando la sua macchina.
Le situazioni ambientali variate rispetto al Bahrain avrebbero permesso pure un ritorno alla competitività della
Force India, ben messa oggi sia con Nico Hulkenberg che con Sergio Perez, praticamente allo stesso livello di
Red Bull e Toro Rosso: una sfida da seguire. Al contrario ne sarebbe stata sfavorita la
Haas, oggi più indietro rispetto a quanto ci aveva abituato in questo inizio di campionato.
Grosjean ha accusato il
limite minimo di pressione imposto, troppo alto soprattutto perché le gomme si scaldano più del consueto, e questo renderebbe la VF16 inguidabile. Invece
McLaren e Williams sono appena alle spalle di chi lotta per le posizioni lasciate disponibili da Ferrari e Mercedes, ma soprattutto le FW38 hanno dimostrato una notevole difficoltà di controllo da parte dei piloti.
Certamente la
pista ancora scivolosa e battuta dal vento non era ideale e ha evidenziato problemi di
degrado elevato per le gomme, nondimeno se domani verrà a piovere non è che la situazione per la gara (invece prevista asciutta) potrà essere tanto migliore. Insomma la
gestione dei pneumatici si rivelerà anche stavolta fondamentale e chissà che anche questo fattore non possa andare a vantaggio della Ferrari. A proposito delle gomme, la
Pirelli (che è anche sponsor ufficiale del GP) non si è ancora sbilanciata in merito alle
possibili strategie di gara, ma solo sullo scontatissimo fatto che le supersoft saranno predilette per le qualifiche (sempre che non piova…).
Infine,
Fernando Alonso ha sofferto un po' (proprio a livello fisico, intendiamo) nel ritorno al volante della McLaren-Honda numero 14, ma dopo le prime prove ha ricevuto il
via libera definitivo dalla commissione medica, e quindi parteciperà al GP. Una buona notizia, solo che ci viene da chiedere: possibile non ci sia un modo per far correre un talento come
Stoffel Vandoorne, senza per forza dover rinunciare a un campione del mondo in griglia?
Maurizio Voltini
Qui i nostri resoconti/cronaca delle
prove del venerdì, fra
libere1 e
libere2.