Button: ci vorrebbe Brawn

Button: ci vorrebbe Brawn
Sarebbe il personaggio giusto per scrivere i regolamenti. I commenti dei piloti? «Abbiamo opinioni valide»

21.04.2016 ( Aggiornata il 21.04.2016 18:06 )

Ci vorrebbe una figura esterna alle scuderie, terza, per tracciare i regolamenti tecnici. Una figura competente e in grado di superare l’impasse attuale di una Formula 1 costantemente alla rincorsa del compromesso per mettere tutti d’accordo. Ecco, ci vorrebbe Ross Brawn. Secondo Jenson Button, il tecnico inglese sarebbe la figura ideale per un ruolo sopra le parti: «Non avremo mai tutte le scuderie d’accordo su un regolamento, mai. Il problema è che oggi serve l’unanimità, al momento è complessa la situazione e la FIA ha detto che dovrebbe avere il controllo completo sulle norme, e forse sarebbe il caso. Quel che dico non piacerà al mio team, le squadre sono competenti, hanno l’aiuto di esperti in ogni settore ma talvolta serve una figura esterna allo sport che prenda le decisioni. Ross sarebbe un’idea grandiosa, tutti hanno fiducia in lui. Ma non sono certo che sia interessato a rivestire un tale ruolo, sono sicuro si sta divertendo a pescare». Piloti che dicono la loro su aspetti extra-sportivi, tema sul quale Bernie Ecclestone si è espresso nettamente di recente: «Sono pagati per correre, non abbiamo bisogno che ci dicano come gestire la Formula 1». Sgombra il campo da ogni ipotesi che siano mossi da fini “politici” nelle loro analisi, Button: se i piloti esprimono un’opinione, è strettamente per il miglioramento dello sport. «Non vogliamo cambiare il mondo, amiamo il nostro sport, soprattutto i piloti più vecchi, quelli che eravamo già qui quando uscivamo dalle macchine e ci sentivamo storditi per quant’impegno fisico richiedevano. Si trattava di quanto avevi le pa**e sui curvoni e quanto era forte il collo, oggi è tutto molto diverso», spiega a Espn. «Credo che le nostre opinioni siano valide, scommetto che non si cambieranno mai le regole sulla base dei commenti dei piloti, lo capisco, perché siamo emozionali nelle parole che diciamo e il business non fa parte dei nostri compiti, ma vogliamo aiutare la Formula 1 a essere nelle condizioni migliori per essere amato da noi e dai tifosi, senza i quali non esisterebbe lo sport».

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