Ferrari, Binotto: Sochi esigente sul motore

Ferrari, Binotto: Sochi esigente sul motore
Il GP di Russia alle porte vedrà la Ferrari introdurre una power unit evoluta. Le sfide della pista raccontate da Vettel e il capo dei motoristi

27.04.2016 ( Aggiornata il 27.04.2016 11:48 )

Sochi è alle porte e in casa Ferrari si preparano a introdurre un’evoluzione della power unit ricorrendo all’utilizzo di alcuni gettoni. Quanto inciderà sulla prestazione della SF16-H il primo sviluppo dell’anno lo valuteremo già in qualifica sabato, su un circuito che offre due segmenti sui quali far valere la cavalleria, a cominciare dall’allungo che porta a curva 2: oltre 15” in pieno, dall’uscita dell’ultima curva alla staccata dopo il via. Al di là dell’elemento tecnico e dell’incidenza che avrà la nuova power unit – terza unità per Vettel, seconda per Raikkonen – nel week end alle porte sarà interessante anche “misurare” la reazione di Vettel dopo i fatti della Cina, dove ha scoperto un Raikkonen in gran forma. «E’ una pista entusiasmante, con molte curve a 90 gradi. Il tracciato è scorrevole, non ci sono molte forti frenate. Non è facilissimo effettuare sorpassi, ma nel complesso offre una buona aderenza ed è divertente guidarci», spiega Seb nelle dichiarazioni di rito della vigilia. Lo scorso ottobre, ultima edizione del GP di Russia, a Sochi chiuse alle spalle di Hamilton, in una gara condizionata dalla safety car nelle strategie, che non dovrebbero variare molto domenica prossima: «Per quanto riguarda le gomme, negli ultimi due anni abbiamo visto che hanno una buona durata. Nelle qualifiche si spingerà al massimo, cercando poi di far valere questo vantaggio in gara per ottenere un buon risultato». Sul versante power unit è, invece, Mattia Binotto a sottolineare le sfide che si presentano non solo in termini di sviluppo della potenza ma anche di recupero energetico e gestione dei consumi: «E’ un circuito sicuramente molto particolare, difficile, molto esigente. Ci sono rettilinei lunghissimi, un curvone, alcune forti frenate, tornantini, e quindi diventa essenziale anche il modo in cui gestiamo il motore stesso, la parte ibrida, la quantità di energia spesa e recuperata. Questa permette di scegliere se ottimizzare le prestazione del tempo sul giro piuttosto che il sorpasso, attuando strategie diverse. Già due anni fa, quando abbiamo fatto il primo gran premio in Russia, ci siamo accorti che i 100 kg di benzina fissati come massimo regolamentare erano un limite difficile da rispettare, e che la gara richiedeva una gestione del consumo durante tutti i giri». Un layout piatto, con il susseguirsi di curve ad angolo retto, nulla per cui entusiasmarsi, fatta eccezione per la velocissima curva 3 e 4, la continua piega a sinistra da affrontare in pieno. Scarica tanta energia laterale e, gomme a parte, questo porta ripercussioni anche sulla lubrificazione del motore: «Si tratta di una pista che anche per il circuito olio è esigente. Il curvone veloce a sinistra, molto lungo, con accelerazioni laterali molto importanti, mette in difficoltà il pescaggio dell’olio all’interno del serbatoio e la lubrificazione di tutte le parti meccaniche. Quando la macchina è in appoggio, l’olio è centrifugato, scopre il pescante e la pompa olio ha difficoltà a trovare e pescare olio e in quei momenti ci possono essere mancanze di lubrificazione ai componenti principali del motore».  

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