Analisi domenica: le conseguenze esagerate

Analisi domenica: le conseguenze esagerate
Piccoli errori, grandi danni: purtroppo questi ultimi soprattutto per Vettel, pur senza aver commesso i primi, in Russia

01.05.2016 ( Aggiornata il 01.05.2016 22:12 )

Sappiamo tutti benissimo come gli incidenti in partenza siano un'eventualità sempre possibile e nella quale può essere coinvolto chiunque, anche senza colpe particolari. Una fase sempre delicata in cui basta un piccolo errore per causare grandi danni. Ed è proprio ciò che è successo al via del GP in Russia. Un allungo notevole che si conclude con una staccata molto forte per affrontare un "rampino" a destra. Una situazione "ad alto rischio", e lo si è visto già nelle edizioni precedenti del GP. Ebbene, alla prima frenata è successo che Daniil Kvyat sia stato preso un po' in contropiede dalla "compressione" fra le macchine che avviene in frenata e abbia portato al bloccaggio le ruote, allungando così la frenata e andando a tamponare nientepopodimenoche Sebastian Vettel. Apriti cielo! A questo punto se ne sono sentite di tutti i colori, e invece vanno chiariti alcuni punti base. Primo: Kvyat non ha tentato un sorpasso, anzi è stato in traiettoria e in scia senza puntare all'interno. Secondo: non ha frenato tardi, tant'è vero che Sergio Perez gli era affiancato a sinistra e al momento della staccata gli ha dato una decina di metri. Terzo: non ha fatto apposta per vendicarsi di Vettel. Ebbene sì, abbiamo sentito anche questa, come se i piloti pensassero a tali stupidate… Purtroppo in ingresso curva Ricciardo e Vettel, che erano affiancati e avevano davanti Massa, hanno rallentato davvero molto, "bloccando" le loro monoposto. Se pensate non sia vero, chiedetevi come mai Perez li ha passati dall'esterno andando a ritrovarsi quasi davanti (e Hamilton si è ritrovato a sua volta quasi affiancato). Quando Kvyat se n'è accorto, ormai a metà frenata ha calcato un po' di più sul freno ottenendo come unico risultato di bloccare le ruote e allungare ancor di più la frenata. Con conseguente tamponata a Vettel. Tutto qua: un semplice errore dovuto alla situazione; nessuna esagerazione, condotte troppo arrembanti, questioni psicologiche o contrattuali, o che altro. Un errore che è indubbiamente meglio evitare, ma come ne sono successi tanti e ne succederanno ancora in futuro. Anzi, come è successo pure oggi appena più indietro, con Gutierrez addosso a Hulkenberg. Purtroppo nel caso di Vettel e Kvyat c'è stato anche il "secondo tempo" del film… Centrando Vettel, "a filotto" sono stati coinvolti anche Ricciardo e pure Perez, toccato sulla gomma posteriore destra. Che ha iniziato a sgonfiarsi in curva 3, quella lunga successiva a sinistra che normalmente si fa senza problemi in accelerazione. Quando Perez ha iniziato a perdere il controllo, Vettel lo ha visto e ha rallentato forte (scalando marcia addirittura). E chi c'era appena dietro? Ancora Kvyat… Inutile spiegare che a quella velocità e in quella situazione non ti aspetti un rallentamento del genere e tamponi quasi automaticamente: anche qui c'è stato chi ha voluto vedere del dolo maggiore di quello che invece è stato in realtà, quando stavolta la "colpa" era quella di "essere lì". Certamente dovendo assegnare delle colpe andavano al russo, con il quale la direzione gara ha del resto avuto la mano pesante. C'è stato chi ha valutato come "troppo leggere" le sanzioni - 10 secondi di stop&go più tre punti sulla licenza - ma bisogna sapere che nel codice dei commissari si tratta invece di una delle punizioni più elevate applicabili in pista. Di più c'è solo la bandiera nera, però caduta (giustamente) in disuso dopo essere stata applicata troppo malamente in passato. Indubbiamente ciò non compensa quanto accaduto, e resta la delusione per Vettel, estromesso dalla gara dopo due curve. Delusione che lui ha sfogato in un team-radio insolitamente pieno di censure. Comprensibile visto che lui non aveva alcuna responsabilità e si è sentito "bersagliato". Ma ricordiamoci che gli incidenti di gara devono essere valutati per ciò che è successo, e non con metri differenti a seconda dei "personaggi" coinvolti. Ci siamo dilungati un po' sulla questione, nella nostra analisi, vuoi perché si è trattato di un incidente doppio e pure articolato, vuoi perché del resto della gara non è che sia rimasto poi molto da raccontare… Pur con qualche problema tecnico - la tattica Ferrari di mettere pressione per facilitare certe situazioni non è tanto bislacca - la Mercedes ha comunque incamerato anche stavolta il massimo dei punti. E l'unica posizione lasciata libera sul podio se l'è presa Kimi Raikkonen. Con il finlandese la Ferrari ha condotto una gara che non si può criticare. In partenza Raikkonen è riuscito a sorprendere Bottas in staccata, guadagnando bene la seconda posizione. Poi al restart (dopo la safety car per gli incidenti al via) si è trovato con gomme troppo fredde che l'hanno condizionato già nelle curve precedenti, consentendo a Bottas di attaccarlo e superarlo. Ma in seguito il pit-stop comandato al momento giusto ha permesso di recuperare la posizione. Che purtroppo a quel punto era solo la terza, perché Hamilton aveva già raggiunto e scavalcato i due. Una gara senza acuti nel dipanarsi, ma ugualmente abbastanza consistente. Dopotutto ciò che si desiderava in Ferrari - oggi più che mai - era una "semplice" gara senza inconvenienti. Per il resto, gare proficue per la Williams, per la McLaren (entrambe a punti), per la Renault (primi punti stagionali con Magnussen) e per la Haas (con Grosjean ancora nella top ten). Gara disastrosa invece per i "tori colorati". A parte l'incidente iniziale che ha visto coinvolto non solo Kvyat ma anche Ricciardo, la successiva scelta Red Bull di montare le gomme medie a fine primo giro (approfittando dei pit-stop per sistemare i danni) per "tirare" fino alla fine è stata incredibilmente pessima, con le due RB12 lentissime. Quando si è visto che anche risparmiare su una sosta non compensava per nulla, e si è cambiata gommatura, era ormai troppo tardi. Male anche le Toro Rosso: Max Verstappen è stato tradito dal motore quando era buon sesto, mentre Carlos Sainz è stato incredibilmente sanzionato per una manovra su Palmer, che è finito oltre i limiti della pista solo per aver cercato di resistere all'esterno senza averne la possibilità. Questo dimostra che i tre "giudici" fra cui Pirro hanno voluto mostrare il polso fermo. Ultima considerazione: nell'ultima parte di gara si è visto un bel confronto per la settima posizione, fra Magnussen, Grosjean, Perez, Button, Ricciardo e Sainz, tutti in fila. Ma a parte il francese abile ad approfittare di un paio di situazioni, questo non ha portato ai sorpassi che ci si potevano aspettare, visti anche i piloti in gioco. Ciò dovrebbe far pensare a come, in condizioni di sostanziale parità di gomma come in questo caso, i disturbi aerodinamici rendano quasi impossibile il sorpasso nonostante il DRS. Siamo sicuri che la strada di incrementare la superficie alare, per le prossime stagioni, sia quella giusta? Maurizio Voltini

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