Autoscontro Mercedes: colpa della centralina, piloti assolti

La Fia non ha reso provvedimenti per l'eccessiva irruenza di Rosberg e Hamilton. Differenza di 17 km/h al momento della collisione

Alberto Sabbatini

16.05.2016 10:05

L'autoscontro fra le due Mercedes proprio davanti agli occhi del presidente Zetsche che era venuto a godersi una potenziale doppietta delle auto tedesche in Spagna, è stato il momento più drammatico e inatteso del Gran Premio.

Oltre a scatenare liti e polemiche in casa Mercedes, i piloti stavano rischiando anche una penalità. Perché la Fia ha indagato a lungo sulla collisione per valutare se c'era stata una responsabilità oggettiva di Rosberg o Hamilton nel contatto. Nico rischiava una sanzione per aver chiuso la strada ad Hamilton; l'inglese poteva potenzialmente essere accusato di guida troppo aggressiva.

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Ma alla fine la federazione, dopo aver ascoltato i piloti ed esaminato i dati delle telemetrie, ha appurato che all'origine della collisione c'era stato un problema tecnico e perciò ha liquidato la cosa come un incidente di corsa innescato da un difetto tecnico e non come un azzardo di guida di uno dei due piloti.

Cos'era successo esattamente? Che la Mercedes di Rosberg era rimasta dopo la partenza in una modalità elettronica di erogazione potenza sbagliata, ovvero il programma di partenza che viene selezionato dal pilota prima del via. Probabilmente per un errore di Rosberg stesso.

La modalità di partenza garantisce una massima coppia nello spunto da fermo (infatti Rosberg è schizzato via benissimo allo spegnersi dei semafori scavalcando Hamilton) ma poi Nico non deve aver disattivato la mappatura specifica alla prima curva. Il risultato è che nelle fasi successive il motore della Mercedes n.6 non spingeva al massimo ma utilizzava parte della potenza per ricaricare le batterie dei sistemi elettrici. Infatti all'uscita della curva 3 si vedeva da dietro la luce rossa della Mercedes n.6 lampeggiare, indice che il sistema stava utilizzando parte della coppia del motore per rigenerare energia elettrica nelle batterie. È stato questo che ha impedito a Roberg di avere il massimo spunto in accelerazione. Infatti i dati hanno rilevato che in accelerazione fra la Mercedes di Rosberg davanti e quella di Hamilton dietro, c'era una differenza di velocità di 17 km/h a vantaggio dell'inglese.

È a quel punto che è nato il problema che ha causato l'incidente: Rosberg visto che Hamilton dietro guadagnava terreno, si è spostato verso destra per proteggere la traiettoria interna della frenata successiva, proprio mentre Hamilton aveva deciso in progressione di infilarlo da quella parte. Le due auto si sono toccate ed è nato l'incidente. La Fia ha appurato che il pilota davanti (Rosberg) aveva il diritto di spostarsi e chiudere la traiettoria perché non violava l'art. 27.7 del regolamento sportivo che specifica che il pilota davanti deve lasciare strada all'avversario che sta tentando il sorpasso solo quando una porzione significativa della macchina dietro è già di fianco alla macchina davanti.

Hamilton aveva appena messo il musetto all'altezza delle ruote di Rosberg quando è finito sull'erba; quindi secondo la Fia non era abbastanza all'interno per ottenere il diritto di ricevere spazio da Rosberg. Per i commissari Nico aveva il diritto di effettuare la manovra di difesa, perciò la collisione è stata archiviata come un incidente di gara. Senza responsabilità di nessuno. E non sono stati presi provvedimenti punitivi verso i due piloti.

Lauda furioso: "Guidare così è stupido"

L'unico che all'inizio si era pronunciato esplicitamente contro uno dei due piloti è Lauda, che a caldo aveva incolpato Hamilton. Non tanto per una scorrettezza, ma per un errore di valutazione tattica e per eccesso di irruenza. "È stato stupido attaccare così a inizio gara". Un pilota - secondo la visione pragmatica di Niki - è pagato per vincere non per mettere a rischio il risultato di squadra a inizio corsa.


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