Red Bull, Ferrari nel mirino con la power unit evoluta

Daniel Ricciardo è stato chiaro al termine delle libere del giovedì a Monaco: il gran giro ottenuto nella seconda sessione è tutto merito del suo piede, il motore evoluto ha avuto un'incidenza limitata sulla prestazione complessiva, tanto da relegare - secondo Daniel - a un decimo o due il vantaggio effettivo rispetto a chi, Verstappen, utilizza la specifica introdotta in Australia. Quale sia il vero potenziale della power unit Renault si scoprirà su circuiti più esigenti, come Montreal e Paul Monaghan, capo degli ingegneri del team di Milton Keynes rilancia propositi importanti

«Remi Taffin ha ragione, su piste più importanti per il motore dovremmo essere sul mezzo secondo di vantaggio. Dove ci porterà, nel confronto con i nostri avversarsi - se tutti resteranno fermi nella situazione attuale - c'è la possibilità di essere molto vicini, se non davanti alla Ferrari.

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Però, visto che non resteranno fermi, è difficile dire che potremo stargli davanti, credo che sia corretto dire che saremo più competitivi, li sfideremo e se ci sarà l'occasione sfideremo anche le Mercedes». Non solo il Gran Premio del Canada, tra due settimane, ma anche il Gran Premio d'Austria tra i circuiti esigenti sul propulsore, senza tralasciare Baku, con il lunghissimo rettilineo nel settore finale, sul quale torneranno utili i cavalli in più. Sono le prossime piste sulle quali maggior beneficio potrà dare la power unit evoluta.

A Montecarlo, al momento, è una Red Bull in gran spolvero. «Quel che resta sotto il nostro controllo è il compito di massimizzare le prestazioni della macchina e se ci riusciremo allora la posizione in cui saremo è solo una conseguenza della velocità in rapporto agli avversari. 

Su certe piste si risente maggiormente della potenza del motore rispetto ad alte. Vedo le dichiarazioni di Remi (un vantaggio di 5 decimi rispetto alla vecchia power unit; ndr) corrette su piste da motore - Canada, Spa, Monza - meno su tracciati con un minor effetto motore, come può essere qui a Monaco».