Analisi qualifiche Baku: tutto ruota attorno a Hamilton

Nonostante un errore che gli ha dato solo il 10° tempo, Lewis ha condizionato nel bene e nel male le prove per lo schieramento

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Maurizio Voltini

18.06.2016 18:31

Che Lewis Hamilton sia un pilota da tenere sempre in primo piano quando si affronta la caccia alla pole position, non lo inventiamo certo adesso. Che però arrivi a condizionare le qualifiche di un GP anche quando ottiene solo la decima posizione di partenza, è un po' più inusuale. Così se non hanno stupito più di tanto gli eccessi in staccata nel corso delle prove libere (non è certo la prima volta per lui, nemmeno in altre occasioni da pole) il problema è stato che questi errori sono proseguiti anche in qualifica, causandogli qualche rischio già all'inizio. Poi in Q3 un lungo alla curva 7 compromette il giro non solo a lui ma, per le bandiere gialle, anche a Rosberg che seguiva non lontano

Così si arriva all'ultimo tentativo - mentre davanti sono Perez e Vettel - stavolta con Rosberg più avanti lungo la pista. Particolare fondamentale, perché Hamilton sbaglia ancora e stavolta un po' più distruttivamente per la macchina, quando stringe leggermente troppo curva 11 e apre la ruota anteriore destra. Una ventina di secondi ed esce la bandiera rossa per questo incidente, poco dopo che Nico Rosberg ha tagliato il traguardo guadagnando la pole position del GP d'Europa. Fortuna? Beh, cancellare due giri a Rosberg per errori non suoi sarebbe stato quantomeno antisportivo, e poi avrebbe comunque potuto riprovarci nei 2 minuti rimasti alla fine della neutralizzazione. Come del resto hanno fatto quasi tutti gli altri che si sono ritrovati col giro rovinato, anche loro già lanciati in pista per il secondo tentativo e bloccati dalla bandiera rossa. 

Oggi non era giornata per Hamilton che tuttavia, da campione, non cerca scuse nemmeno quando un cronista lo intervista mettendogli già una scusa pronta sul piatto d'argento: «Hai fatto un errore su una curva difficile…». «In realtà quella curva è abbastanza facile - risponde Lewis con l'onestà intellettuale che ci si aspetta da un pilota del suo calibro - ma oggi proprio non trovavo il ritmo». Insomma, talvolta succede anche di non essere "in palla". E Baku probabilmente è la pista peggiore dove essere un po' fuori misura, ma almeno pare abbia intrigato parecchio i piloti dal punto di vista del pilotaggio e ha avuto (finora) il merito di offrirci qualifiche movimentate. 

GP Baku, la classifica completa delle qualifiche

Infatti non è finita qui, e i due minuti finali hanno visto nuovamente scintille, con le due Mercedes fuori dai giochi. Da cardiopalmo il giro con cui Daniel Ricciardo ha ripreso il 3° tempo ai danni di Sebastian Vettel, che a sua volta ha tagliato il traguardo qualche secondo più tardi replicando il crono al millesimo. Ma come sappiamo ha la precedenza chi lo fa prima. Tutto questo in una fase finale in cui si sono buttati tutti dentro un po' caoticamente, anche ostacolandosi a vicenda, come è stato per Valtteri Bottas e Max Verstappen. Stavolta se ci sono da dare critiche sono però più per il finlandese, forse un po' nervoso dopo l'assurdo incidente nelle ultime libere in cui ha dovuto saltare l'intera sessione per colpa della grata che gli ha rovinato pesantemente la macchina. E pure la Williams non ha azzeccato appieno il timing di entrata in pista, peraltro fallito in pieno con Felipe Massa che non ha tagliato il traguardo in tempo; ma almeno aveva già assicurato il 6° crono. Davanti a un Daniil Kvyat molto efficace, 7° tempo senza troppi clamori. 

Tuttavia la stella di queste qualifiche è stato Sergio Perez, che avrebbe guadagnato un'ottima prima fila se nel malaugurato incidente in FP3 non avesse compromesso il cambio. Una botta che è stata praticamente la fotocopia di quella data da Ricciardo al venerdì, ed è proprio l'australiano ad avvantaggiarsi dell'arretramento di 5 posti in griglia del messicano conseguente alla sostituzione del cambio. Conseguentemente abbiamo anche una seconda fila monopolizzata dalla Ferrari, che non è una disprezzabile posizione di partenza per il Gran Premio, soprattutto se davvero le prove sono state finalizzate a trovare un assetto valido per la gara. Specialmente pensando a quanto visto nella partenza della GP2, in cui si sono avuti due incidenti separati con relative collisioni multiple. 

Data però la maggior esperienza dei piloti di Formula Uno - affermazione che "chiama" una smentita clamorosa alla partenza di domani… - possiamo aspettarci un primo giro più tranquillo ed "esplorativo", anche perché la pista dell'Azerbaijan presenta non poche insidie in ottica gara. Non osiamo pensare alle conseguenze di un testacoda al primo giro, come pure ad una frenata sbagliata quando si è ancora in gruppo (e pure in qualifica sono state tante). Crediamo i piloti staranno un po' "sul chi vive" inizialmente, ma non possiamo sottovalutare le perdite di carico aerodinamico in scia. Che potrebbero risultare drammatiche su certe curve che si fanno in pieno e quasi in apnea, come le numero 13, 14, 18, 19 e 20. Non poche… e per di più affrontate a velocità considerevoli. Senza voler per forza pensare all'incidente, in ogni caso le possibili situazioni di difficoltà in gara saranno parecchie: vedremo se queste la ravviveranno oppure la comprometteranno. 

Vettel, partire dal terzo posto è un vantaggio


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