F1 Baku, alle Pirelli è bastata una sosta

Nella top ten solo tre piloti hanno optato per le due fermate ai box, a causa di assetti che hanno ridotto la durata della mescola supersoft

Fabiano Polimeni

20.06.2016 14:23

Bassi livelli di degrado e usura riscontrati nel corso delle giornate di venerdì e sabato, avevano portato la Pirelli a individuare nella singola sosta ai box la strategia migliore per affrontare il Gran Premio d'Europa. Pit intorno al giro 20 per chi fosse partito con gomme supermorbide, al 29mo giro per quanti avessero scelto le gomme morbide per il primo stint di gara. Nico Hulkenberg ha optato per la seconda opzione, ma ha dovuto far fronte a un avvio difficile, con problemi di sovrasterzo che lo hanno obbligato a fermarsi già al giro 20 per montare le supersoft: ben 31 passaggi per arrivare al traguardo fermandosi una sola volta, tattica che lo ha visto perdere la posizione sulle Red Bull.

Ricciardo, Verstappen e Grosjean sono stati i piloti che hanno "sperimentato" maggiormente rispetto alle indicazioni della Pirelli. Due fermate, ma soprattutto tre mescole diverse per concludere il gran premio. In Red Bull hanno pagato lo scotto di una macchina dalle ali particolarmente scariche per non perdere troppo terreno sul dritto. Il rovescio della medaglia di una soluzione che ha funzionato, almeno con Ricciardo, in qualifica, è stato rappresentato dal poco grip nel settore guidato, a compromettere la tenuta complessiva degli pneumatici, specialmente al posteriore

Haryanto a parte (sosta al primo giro e 48 tornate affrontate con le gomme morbide), tra i piloti al traguardo sono stati Verstappen e Ricciardo a fermarsi con largo anticipo (quinto giro l'olandese, sesto l'australiano). Button, Magnussen, Massa, Nasr, Gutierrez e Raikkonen, sono andati tutti ai box tra il sesto e l'ottavo giro, comunque in anticipo sulle previsioni e costretti, Raikkonen e Magnussen a parte, a effettuare due pit-stop. 

Quasi perfettamente in linea con le previsioni Pirelli la strategia di Rosberg e Vettel, quest'ultimo a dare un feedback provvidenziale alle valutazioni del muretto box, preoccupato che Ricciardo potesse sopravanzare Seb sfruttando l'undercut. Ma le gomme supersoft sulla Ferrari numero 5 tenevano ancora bene per poter restare in pista e continuare con la propria strategia. Cinque giri meno dello stint effettuato da Rosberg per Sergio Perez, in difficoltà con il graining in avvio, poi ripulitosi. Primo segmento di corsa breve anche per Hamilton, al pit al 15mo giro, mentre Bottas è riuscito a effettuare una gara con una sola fermata, a differenza di Massa, con due pit e anche in questo caso, come per la Red Bull, in difficoltà per il degrado delle gomme posteriori. 

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In termini velocistici, è interessante notare il divario di mezzo secondo tra la miglior prestazione con gomma media - utilizzata per 31 giri - di Verstappen (1'46"973) e l'146"485 di Rosberg sulle gomme morbide, record in gara, pur con un ampio margine su Vettel, senza necessità di spingere troppo a fondo. Hamilton realizza il secondo miglior giro con le gomme morbide, in 1'46"822, poi con 1'46"990 si segnala Perez. Grosjean è stato l'unico a seguire le Red Bull e utilizzare tutte e tre le mescole, realizzando con gomma media 1'47"943, dietro l'147"736 di Ricciardo.

I tempi ottenuti con le supersoft risentono inevitabilmente dei serbatoi scarichi di Gutierrez, Palmer e Hukenberg, tutti piloti che hanno affrontato la seconda parte della gara a Baku con le mescole più performanti: 1'47"563 per Gutierrez, miglior prestazione per 2 centesimi su Palmer, seguito dall'1'48"012 di Hulkenberg. 

Diversamente da quanto visto al venerdì e in qualifica, il calo di temperatura sull'asfalto è stato più lento, passando dai 46° C della partenza a 38° C, valore più basso registrato domenica a Baku. 

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