Analisi F1 Austria: ancora tante variabili

Analisi F1 Austria: ancora tante variabili© sutton-images.com

Risultati poco "assoluti" nelle prove del venerdì, a causa della pioggia: servono conferme, ma non per Rosberg

Maurizio Voltini

01.07.2016 ( Aggiornata il 01.07.2016 17:07 )

Come già abbiamo spiegato nella "diretta", la pioggia ha condizionato la seconda sessione del venerdì a Spielberg, ma lo ha fatto un un modo perfino peggiore che nemmeno se avesse piovuto continuamente. Infatti il turno è stato spezzato in tre fasi - quella centrale con un mezzo nubifragio e nessuno a girare - e le due asciutte condizionate da altri fattori: la prima con la pista ancora non ottimale e una certa frettolosità dei piloti, l'ultima con la pista asciugata e alla fine più veloce. Il fatto è che combinare i riscontri cronometrici fra quelli "prima" e quelli "dopo" porta a risultati non sempre omogenei e realmente confrontabili, qyuindi fuorvianti se gli diamo un valore troppo dogmatico.
Ciò vale, neanche a farlo apposta, in particolare per i ferraristi. Per quanto si voglia far parte del PAR (il Partito Anti Raikkonen reso celebre da Turrini e Bobbi) non è del resto accettabile come realistico il penultimo posto di Kimi Raikkonen a metà turno, dovuto semplicemente all'uscita di pista prima di fare un giro valido e prima che iniziasse a piovere; poi è risalito 8°, ma non crediamo si possa parlare di simulazione di qualifica per lui. All'opposto, Sebastian Vettel ha segnato il suo "giro buono" nella prima fase; ma quando gli altri hanno sfruttato la pista dei minuti finali, lui era impegnato in prove sulla distanza. Che può far preoccupare, più del 4° crono a soli 9 millesimi dall'ottimo Nico Hulkenberg, è piuttosto quella strana e improvvisa scodata in staccata che l'ha mandato in testacoda e nella ghiaia di curva 2 quasi a fine sessione. Vedremo se ciò non vada a far capo a un problema più serio, dopo essere già stato condannato a perdere 5 posti sullo schieramento per via del cambio.
Quando è facile commettere errori, Hulkenberg fa valere ancora una volta la sua consistenza e comunque certifica come anche qui la Force India sia una squadra "in palla", posto che non abbiamo dubbi che Sergio Perez si farà rivedere nelle posizioni buone in qualifica. Bene anche le "squadre cornute" (lo diciamo con simpatia, beninteso) cioè Red Bull e Toro Rosso: soprattutto la squadra di Faenza perché ha portato Carlos Sainz al 6° posto proprio tra Ricciardo e Verstappen, però senza utilizzare le gomme ultrasoft. Per Daniil Kvyat vale lo stesso discorso per Perez, con la scusante in più di averlo preceduto (13° il russo, 14° il messicano) con gomme più dure.
Valutando come occasionali i tempi non eccellenti di Perez e Kvyat, diventa però più opaca la prestazione della Williams, con Valtteri Bottas 9° e Felipe Massa 12° inframezzati dalle McLaren. Il fatto è che la squadra di Grove partiva con i favori del pronostico, invece finora non ha particolarmente brillato. Per loro la sessione del sabato mattina sembra quasi una prova d'appello, e del resto come dovrà dare un riscontro più oggettivo per tutti, servirà per recuperare terreno pure al team Haas, anch'esso troppo indietro stavolta, tanto da permettere a Pascal Wehrlein di agguantare il 17° crono. Sempre che non venga a piovere anche in questa occasione: le previsioni sono comunque favorevoli.


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