F1 Austria, le qualifiche di Seb e Kimi nel caos della pioggia

F1 Austria, le qualifiche di Seb e Kimi nel caos della pioggia

i due ferraristi hanno un vantaggio strategico: se non piove domenica, potranno partire in gara con le gomme rosse, essendosi qualificati con quelle mescole a differenza di Hamilton e Rosberg

Alberto Sabbatini

02.07.2016 16:40

Prima delle qualifiche Vettel sapeva già di non poter arpionare la pole né la prima fila, ma al massimo la terza, causa la sostituzione del cambio a inizio week end che lo avrebbe penalizzato di cinque posti in griglia. Ma almeno l’idea di fare il miglior tempo, visto il caos che c’è stato con la pioggia in Q3, lo accarezzava, Invece alla fine delle qualifiche Sebastian Vettel è stato soltanto quarto, a 1”859 dalla pole strepitosa di Hamilton. Era talmente arrabbiato Vettel che nel dopo qualifiche non è nemmeno stato al gioco di Sky: Federica Masolin, la telecronista della pay tv italiana, gli ha regalato la maglia azzurra dell’Italia in previsione della partita Italia-Germania di sabato sera e lui gliel’ha restituita in modo anche un po’ brusco sibilando: “Meglio che la usi per asciugarti le lacrime della sconfitta”.

Vettel che di solito è scanzonato ed educato, ha probabilmente reagito così per il dispetto di non aver sfruttato al meglio il caos che la pioggia all’inizio della Q3 ha provocato. In condizioni normali, infatti, la pole l’avrebbe fatta tranquillamente Hamilton, ma quando c’è una variabile imprevista - com’è successo per la pioggia improvvisa prima della Q3 - si può sempre sfruttare l’occasione per fregare la Mercedes giocando d’astuzia e di tempistica azzeccata. E invece in Ferrari ancora una volta si sono fatti scappare l’opportunità. Sia Vettel e soprattutto Raikkonen che non aveva nemmeno penalità sulle spalle. Solo per un breve istante, a tre minuti dalla fine, Raikkonen aveva detenuto il miglior tempo. Ma solo perché giro dopo giro al pista si asciugava sempre di più.

Qui tutti i riscontri cronometrici delle qualifiche e delle prove.

In quelle condizioni - spiega Vettel - chi attraversa il traguardo per ultimo, pochi istanti dopo l’avversario, è favorito perché trova la pista un poco più asciutta”.

La pista austriaca poi è particolare: l’asfalto si asciuga rapidissimamente. “Era incredibile - ha spiegato Hamilton - negli ultimi giri ogni curva era più asciutta della precedente”.

E allora cos’è mancato alla Ferrari? Quello che in gergo si chiama “timing”, cioé la scelta del tempo giusto. Il momento giusto per cambiare le gomme e ributtarsi in pista per sfruttare fino all’ultimo secondo. Chi inizia l’ultimo giro 1 minuto prima della bandiera a scacchi è svantaggiato rispetto a chi lo inizia 5 secondi prima dello scadere. Perché quest’ultimo ha 60 secondi di tempo in più e troverà un po’ più asciutto. Il “timing” è questione di fortuna ma anche un poco di calcolo. Una delle due componenti è mancata alla Ferrari.

Noi abbiamo fatto la cosa giusta - spiega Vettel - ma c’era molto caos: più tardi attraversavi la linea del traguardo meglio era”. Detto così sembra solo una questione di casualità, ma Vettel fa un po’ di autocritica: “Non sono del tutto contento di me stesso e di come ho guidato nel finale con le slick. C’era un giro solo utile al termine e io forse in quel giro non ho corso tanti rischi come i tre piloti davanti a me”. Di fatto, asciutto o bagnato, Vettel ha rimediato quasi 2 secondi da Hamilton a pari gomme slick e 1”3 da Rosberg. E persino mezzo secondo da Hulkenberg, anche se nel caso del tedesco della Force India c’è la scusante che lui è stato il primo a scegliere di montare le slick con circa 2 minuti di anticipo su tutti e quindi ha avuto il tempo di scaldarle alla perfezione.

Quello che è mancato è stato Raikkonen, che dopo un fugace miglior tempo è sceso in sesta posizione (anche se alla fine si ritroverà a scattare dalla seconda fila grazie alle retrocessioni di Rosberg e Vettel). Raikkonen ha fatto solo 1’09”901, a 1”979 dalla pole e 1 decimo dal compagno. Persino dietro il sorprendente Button con la McLaren che gli ha soffiato la quinta posizione per un millesimo!

Raikkonen si è giustificato così: “Non abbiamo sfruttato al meglio le condizioni che sono cambiate. Era difficile capire dove era asciutto e dove no, ma alla fine non sono riuscito a spingere a sufficienza in tutti i tratti della pista”.

Ma i due ferraristi hanno in prospettiva un vantaggio strategico: se non piove domenica, potranno partire in gara con le gomme rosse, essendosi qualificati con quelle mescole a differenza di Hamilton e Rosberg che hanno usato in Q2 le ultrasoft. E quindi prolungare il primo pit stop rispetto alle Mercedes. Ne leggete in un articolo a parte.

Vediamo come andrà, ma sarà difficile per tutti far durare le gomme”, profetizza Raikkonen.  


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