F1 Silverstone: strategie appiattite, Vettel scettico sulle full wet

Bastano due soste alla stragrande maggioranza dei piloti. Le scelte strategiche più azzeccate vanificate dalla VSC

Fabiano Polimeni

11.07.2016 09:05

Strategie appiattite, a Silverstone. La partenza dietro safety car, un periodo ritenuto dai piloti eccessivamente lungo, insieme all'esposizione della VSC, sono stati i fattori che, nelle primissime fasi di gara, hanno portato a uniformare le scelte delle gomme della totalità dei piloti. Due soste, così come sarebbe stata la strategia più veloce sull'asciutto, ma a essere tema di confronto è il numero di passaggi effettuato dietro la macchina di sicurezza. Il sentimento generale è stato quello di una scelta fondamentalmente corretta, "rovinata" dall'eccessiva permanenza in pista della safety car. Sarebbero bastati meno giri dei 5 effettuati per avere gara vera e, forse, creare il margine per soluzioni un po' diverse da quelle viste.

«Inizialmente è stata la chiamata giusta, quella di partire deitro safety car, perché c'erano molte pozze d'acqua nella prima metà del circuito. Va criticato il fatto, però, che nessuno ha alcuna fiducia sulle gomme da bagnato estremo. Piuttosto prendi dei rischi per andare sulle intermedie, quando c'era molto aquaplaning all'inizio, semplicemente perché è la gomma più veloce. Abbiamo fatto notare un paio di volte che le gomme da bagnato estremo sono semplicemente buone per seguire la safety car», analizza Vettel.

E della gomma full wet se ne sono liberati in tanti, la maggior parte dei piloti, non appena la safety car è rientrata ai box. Un giro più tardi, al sesto, Ricciardo, Kvyat, Button, Massa, Palmer e Haryanto, mentre gli ultimi a passare alle intermedie sono stati i due Mercedes, Verstappen, Perez, Nasr ed Ericsson. Poteva essere uno dei momenti cruciali del primo segmento di gara, ma la safety car virtuale, esposta per l'uscita di Wehrlein ha, di fatto, azzerato il vantaggio che si erano creati i primi a essersi fermati ai box.

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«Saremmo potuti partire dalla griglia, c'erano pozze d'acqua e sarebbe stato difficile, ma è quel che sono le corse. Siamo rimasti fuori troppo a lungo, quando siamo partiti erano condizioni da intermedie. Lo dico perché nel 2008, quando partimmo dalla griglia, c'era più acqua», ricorda Hamilton. Una prospettiva diversa la dà Carlos Sainz, settima macchina dietro la SC: «Hanno deciso di essere molto cauti. La partenza dietro safety car era necessaria, perché non si vedeva assolutamente nulla a centro gruppo, ma bastavano 2 giri per capire dove fossero le pozze per poi partire».

Anche per il passaggio alle gomme slick si è assistito a scelte concentrate in pochi passaggi, con il punto di crossover tra il 15mo e il 18mo giro. Reattività eccellente del muretto Ferrari, che ha richiamato Vettel, primo in assoluto a fermarsi al giro 15, poi Raikkonen una tornata dopo, imitato da Kvyat, Massa, Nasr, Bottas, Palmer e Grosjean. Sebbene prima della gara la Pirelli avesse fornito indicazioni di massima, non vincolanti per le scuderie, sul limite consigliato di utilizzo di ciascuna mescola, le condizioni meteo hanno permesso di sfruttare le gomme medie per coprire un lungo tratto di gara: 37 giri lo stint di Vettel, il più lungo in assoluto, con uno scarto di appena 2-3 giri a differenziare la durata degl altri piloti allineati sulla strategia di due stop. 

Tra quanti si sono fermati tre volte, Massa ottiene la "miglior" posizione, 11mo. «La tanto minacciata pioggia si è materializzata poco prima dell’inizio della gara, alterando completamente la corsa e la strategia dei pneumatici, specie per il lungo periodo di safety car. La pista che si asciugava ha fatto sì che tutti i piloti passassero progressivamente dalle wet alle intermedie alle slick: e la scelta del momento di queste soste è stata cruciale. È stata una battaglia serrata per le prime posizioni fino al traguardo, con tutte le possibili varietà di condizioni e meteo per cui la Gran Bretagna è nota, ma i piloti sono riusciti a spingere fino alla bandiera a scacchi», il commento di Paul Hembery. 

 

Aver corso con tre scenari di aderenza radicalmente diversi tra loro ha messo in mostra interessanti prestazioni con ciascuna mescola. Ad esempio, Hamilton ha avuto un passo di un'altra categoria con gomme full wet, staccando la miglior prestazione in 1'56"218 e rifilando oltre 2"3 a Rosberg, che non è andato sotto l'1'58"586. Due giri veri senza safety car e Verstappen realizza la terza miglior prestazione in 1'59"064. Con le gomme intermedie la situazione di capovolge. Nel retro-podio Verstappen ha fatto notare a Hamilton come sul finire dello stint con le Pirelli dalla banda verde stesse andando a riprenderlo e Lewis ha risposto prontamente «No, non credo». I tempi certificano la velocità di Max tra il giro 7 e giro 18. La miglior prestazione è di gran lunga più rapida di quella ottenuta da Hamilton: 1'47"479 contro 1'50"649. Il divario prima della sosta per passare alle slick era sceso intorno ai 4", ma il giro extra rispetto ai Mercedes, per montare le slick ha penalizzato un po' Verstappen, perlomeno in termini cronometrici. 

Con gomme da asciutto, invece, Rosberg è autore del giro più veloce in 1'35"548. La sorpresa, invece, è l'135"669 di Fernando Alonso, che ha montato due treni di gomme slick medie nuove, il primo al giro 17, il secondo al giro 39. Terzo miglior giro per Hamilton, in 1'35"771.

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