F1 Ungheria, Vettel: “Le qualifiche sono state un casino”

F1 Ungheria, Vettel: “Le qualifiche sono state un casino”

Il ferrarista rallentato nell'ultimo giro: “La macchina era buona per il 3° posto”

Alberto Sabbatini

23.07.2016 16:43

"È stato un casino". Non usa mezzi termini Sebastian Vettel e scegliere addirittura la lingua italiana per esprimere le sue emozioni dopo le qualifiche del gran premio d’Ungheria. Vettel ha terminato le prove con il quinto tempo in 1'20"874, a 909 millesimi dalla pole position di Rosberg. La solita terza fila per la Ferrari, che è stata battuta ancora una volta anche dalle due Red Bull di Riccardo è Verstappen che hanno monopolizzato la seconda fila. 

Vettel però è piuttosto arrabbiato, da cui l'esclamazione in lingua italiana. Perché la Ferrari, dopo un venerdì molto difficile in cui aveva rimediato oltre due secondi di distacco dalla Mercedes, aveva progressivamente ridotto il divario lavorando sull'assetto della macchina e si presentava nelle qualifiche con una delle ambizioni di poter lottare almeno per la seconda fila su una pista molto tortuosa che sulla carta avrebbe dovuto premiare il telaio della Red bull.

Invece una spruzzata di pioggia mezz'ora prima del via delle qualifiche ha scombussolato tutto. Vettel è riuscito agevolmente a passare la prima qualifica, la Q1 che è stata sospesa tre volte con bandiera rossa, nonostante anche un testacoda. Poi nella Q2 ha rischiato l'eliminazione perché il muretto box Ferrari ha pasticciato un po' e lo ha costretto iniziare il giro con molto affanno per entrare nei top dieci quando mancava oltre un minuto allo scadere delle prove. In quel modo non avrebbe avuto il tempo per fare un secondo giro e non sarebbe riuscito a sfruttare perfettamente la pista che si stava asciugando progressivamente. Ma anche da questa "trappola" che ha tradito Raikkonen che non è riuscito a qualificarsi, Vettel è uscito indenne grazie alla sua astuzia: ha rallentato nel giro finale per prendersi qualche secondo in più utile per entrare in Q3. 

Così Vettel è arrivato alla fase finale con pista asciutta in cui veramente sperava di poter salire in seconda fila. Ma in quei minuti finali concitati, un testacoda di Alonso nel finale e il rallentamento di molti piloti per questo motivo, hanno compromesso la qualifica del ferrarista, oltre che quella di Hamilton e Ricciardo. Vettel ha dovuto abortire il giro e non ha migliorato quell'1'20"874 che gli è valso il quinto posto. Da qui il suo disappunto finale. "La macchina era buona per fare il terzo posto, nell'ultimo giro ero mezzo secondo davanti al mio tempo, ma poi di fatto non si è tolto da parte, e non mi sono migliorato. Dovrò parlare con lui...". 

Così ancora una volta la Ferrari recrimina, anche perché stavolta la macchina è parsa competitiva. "La macchina aveva una buona prestazione, il passo per fare bene c'era ma il tempo di qualifica non lo dimostra. La mia speranza però è che siccome sul passo gara di solito siamo sempre più veloci che in qualifica, potremmo fare qualcosa di buono in gara. L'importante è partire bene, poi vedremo. Certo, questa è una pista dove i sorpassi sono difficili e con le strategie non si possono fare i miracoli, però ci si può essere sempre qualcosa da inventare: abbiamo le persone giuste per farlo, mi affido a loro".

 


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