F1 Ungheria, Raikkonen vs Verstappen, chi ha ragione?

La lotta all'arma bianca tra l'olandese Red Bull e il ferrarista al GP d'Ungheria ha scatenato polemiche: la guida estrema di Verstappen comincia a non piacere a molti

Alberto Sabbatini

24.07.2016 17:03

Il GP d'Ungheria passerà alla storia non per il quinto successo di Hamilton e per la sua leadership mondiale, ma per il duello all'arma bianca tra Raikkonen e Verstappen. Che ha scatenato polemiche anche nel dopo gara tra gli stessi piloti e i tifosi. Stavolta si è arrivati al contatto, anche se senza conseguenze per entrambi. Era la terza volta che i due si giocavano una posizione ruota a ruota: in Spagna il diciottenne Max si era difeso nella parte finale di corsa da Raikkonen ma senza che il finlandese fosse mai riuscito ad attaccarlo davvero. Stavolta non c'era in palio il primo posto come a Barcellona, ma un banale quinto posto. Però sul piatto della bilancia c'era l'orgoglio di Kimi che non voleva accettare di farsi battere ancora da Verstappen. 

Raikkonen era partito in settima fila, ha fatto una corsa e una rimonta incredibili salendo prima in zona punti e poi raggiungendo a metà gara Verstappen con una strategia diversa. Ed è andato è andato a caccia della Red Bull dell'olandese davanti a lui negli ultimi 15 giri della corsa. Un conto aperto tra i due che risale alle ultime corse. E stavolta quello più in difficoltà era Verstappen, con le gomme gialle consumate, mentre Raikkonen l'aveva rapidamente raggiunto con le supersoft. Raikkonen ci ha provato in tutte le maniere, prendendogli in scia, puntandolo, e a un certo punto i due sono venuti in contatto. 

È successo alla curva 2 e la cosa ha suscitato polemiche. Raikkonen è uscito più forte dalla curva 1: era veramente vicino alla Red Bull. Verstappen lo ha visto e per chiuderlo si è portato a destra, poi è tornato a sinistra per impostare la curva. Mentre Raikkonen decideva di tentare di infilarlo proprio da quella parte. Lieve collisione, pezzetto dell'ala anteriore della Ferrari che saltava via e le posizioni sono rimaste invariate. Ma non l'umore di Raikkonen, che nel dopo gara era arrabbiatissimo (anche se con la sua solita discrezione non usa toni esagerati): "Non sono io a decidere se Max sia stato scorretto o no, ma ho visto molta gente penalizzata per molto meno". L'accusa chiara di Raikkonen.

Verstappen ha replicato: "Non mi sembra di avere fatto scorrettezze, credo di essermi mosso una sola volta, poi dipende dall'altro pilota, sta a lui evitare il contatto". E durante la gara, per disturbare mentalmente Raikkonen, si era persino permesso di far rilevare via radio alla direzione agar che Raikkonen dietro lui usciva con tutte e quattro le ruote dalla linea bianca di delimitazione. Che avesse pure il tempo nel duello di riuscire a vederlo dagli specchietti visto che gli era davanti sembra incredibile e latrasse, più che un'accusa, sembrava un messaggio agli avversari, del tipo: non crediate di mettermi sotto pressione, perché riesco a gestire talmente bene queste situazioni tanto che ho persino il tempo di osservare tutto.

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Chi ha ragione? Le regole che governano i sorpassi in Formula 1 sono abbastanza chiare: sono proibiti i zig-zag per ostacolare l'avversario dietro. È permesso spostarsi una volta sola dalla traiettoria. Però la regola dice anche che il pilota, dopo essersi spostato, ha il diritto di tornare nella traiettoria ideale di gara. E in effetti Verstappen avrebbe rispettato al regola perché nel primo spostamento si è tolto dalla traiettoria, e con il secondo spostamento ha rioccupato la traiettoria ideale quindi, sulla carta, il suo comportamento pur se al limite non è passibile di penalità. Ma la guida estrema e "dura" di Verstappen comincia a non piacere a molti: Jacques Villeneuve, commentatore di Sky, lo ha palesemente attaccato dicendo: "Se un pilota si fosse comportato così ai miei tempi, lo avrei portato contro il muro".


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