F1 Ungheria, Wolff: grande Mercedes sulla pista di Red Bull e Ferrari

La doppietta arriva là dove nell'era ibrida Hamilton e Rosberg non avevano mai vinto. Gara dominata senza problemi, per Toto il mondiale è appena alla fine del primo tempo

Fabiano Polimeni

25.07.2016 09:18

Superate le prime tre curve dopo la partenza del Gran Premio d'Ungheria, il muretto Mercedes ha potuto tirare un sospiro di sollievo. Niente contatti, posizione di Rosberg su Ricciardo recuperata e via verso 69 giri nei quali fare il bello e il cattivo tempo. Non avevano mai vinto, dall'inizio dell'era ibrida, all'Hungaroring, così il successo di Hamilton consente di piazzare un'altra bandiera ed è un'ulteriore certificazione di una forza assoluta.

Non è un caso che Toto Wolff, nei commenti del dopogara, sottolinei un particolare: «Una doppietta su un circuito che negli ultimi due anni non ci è stato così favorevole è davvero soddisfacente. Qui è stato territorio di caccia per Red Bull e Ferrari, per cui dimostra quale gran livello abbiamo raggiunto con il pacchetto di telaio e motore, per poter ottenere questo risultato e controllare la gara come abbiamo fatto».

Controllo totale, al quale anche Hamilton ha dedicato un pensiero: non era necessario spingere troppo per ampliare a dismisura il margine su Rosberg, 2" erano sufficienti e, soprattutto, ha potuto salvaguardare la power unit, lui che dovrà affrontare la seconda metà di campionato con il concreto rischio di dover subire una penalizzazione in griglia per l'utilizzo del sesto componente, sul fronte turbo e MGU-H. Dimostrazione di quanto passo in più avessero i due Mercedes è arrivata nella fase centrale di gara, quando sembrava che Ricciardo avesse la velocità buona per recuperare giro dopo giro, salvo poi iniziare a girare sull'1'24" Lewis e Nico, sfoggiando parte del pieno potenziale della W07 Hybrid.

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«E' stata una gara che ha richiesto una profonda gestione e avevamo detto ai piloti per l'intero fine settimana che la vittoria sarebbe dipesa da quanto avrebbero fatto durare le gomme. Entrambi l'hanno fatto davvero bene, anche se nel secondo stint, quando le cose si stavano mettendo su un binario della tranquillità, abbiamo chiesto a Lewis di incrementare il ritmo e ha risposto bene, creando il margine necessario dopo che la Red Bull aveva giocato con la strategia di Ricciardo», analizza il team principal riferendosi alla sosta al 33mo giro di Daniel, 8 tornate in anticipo sulla seconda fermata di Hamilton, nella speranza di poter recuperare terreno sui battistrada.

Gli unici fattori in grado di mettere un po' di pathos nella marcia in parata dei primi due sono stati i doppiati e Lewis non ha gradito in particolare il tempo perso dietro la Haas di Gutierrez, rivolgendogli un gesto inequivocabile, da traffico in tangenziale. «I doppiati sono stati come sempre una sfida, specialmente alcuni dei soliti noti, ma non hanno influenzato il risultato finale. 

Si è parlato tanto della situazione in campionato (il sorpasso di Hamilton a Rosberg in classifica; ndr) ma, se fosse una partita di calcio, abbiamo appena concluso il primo tempo, c'è ancora una strada lunga da affrontare. Abbiamo assistito a tanta azione e sono certo molto altro ci attende».

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