F1 Ungheria, Alonso il migliore degli "altri"

Fernando soddisfatto del risultato ottenuto in quello che definisce un "mini-campionato", dietro Mercedes, Red Bull e Ferrari. Button critica ancora le norme sui team radio

Fabiano Polimeni

25.07.2016 12:33

Abbonato alla settima posizione. E considerando la McLaren-Honda di cui dispone Fernando Alonso, non è un cattivo risultato quello maturato in Ungheria. E' pur sempre arrivato doppiato e a 43" da Kimi Raikkonen, una corsa nella Terra di nessuno, buona comunque per mettere da parte dei punti interessanti. Meno di quelli raggranellati lo scorso anno all'Hungaroring, ma se allora furono le condizioni eccezionali della gara a consentire l'exploit, oggi è una performance maturata senza influenze esterne decisive. Un passo avanti c'è e andrà certificato su una pista diversa, domenica prossima, chiaramente più esigente sul versante power-unit.

«La settima posizione è stata la costante di tutto il week end! E' un peccato non essere riusciti a migliorare in gara ma credo ancora che eravamo i migliori degli altri. Mercedes, Red Bull e Ferrari sono fuori portata al momento per chiunque, sono di un altro livello, così, nell'altro mini-campionato in cui corriamo, siamo stati particolarmente competitivi e sento abbiamo ottenuto il massimo possibile», analizza Fernando. Incontestabile l'esistenza di una "seconda Lega", così come andranno fatti i conti con una Force India appannata in Ungheria, più una Williams oggi in crisi nera: le risposte che darà Hockenheim sullo stato di forma McLaren in rapporto a questi due team saranno molto interessanti per valutarne i progressi. 

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«Non c'è stata molta azione in gara, per noi è stato un pomeriggio noioso e l'unico ritiro in gara è stato purtroppo quello di Jenson. Sono contento di com'è andato il week end e mi auguro riusciremo a mantenere questi progressi, siamo stati più o meno competitivi a Budapest e a Silverstone, su due piste molto diverse perciò mi proietto già verso Hockenheim», ha aggiunto Fernando. 

La nota negativa del pomeriggio per la McLaren arriva dai problemi sofferti da Button, che si è beccato anche un drive through per la zelante applicazione del regolamento sui team radio, come già sottolineato nell'analisi del GP un provvedimento che sa di "accanimento", ma in punta di regolamento semmai c'è stato un errore da parte del muretto McLaren, come riconosce lo stesso Button.

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«Avevamo un problema a un sensore dei freni che ha portato il pedale ad arrivare a fondo corsa e non è mai piacevole guidare con quella sensazione. I freni semplicemente non c'erano ed era un gran problema per la sicurezza. La squadra mi ha detto di cambiare posizione a un manettino sul volante per far sì che non si ripetesse il problema e si è risolto da sé, ma abbiamo avuto una penalizzazione per la comunicazione.

Ci siamo fermati in modo che potessero darmi l'informazione necessaria, ma credo ci saremmo dovuti fermare prima di quanto fatto. Detto ciò, non importa davvero, essendo già ultimo».

Una violazione delle ultime disposizioni che si scontra con un interrogativo sollevato da Button: «Comprendo appieno che ai piloti non debbano essere date informazioni che li aiutino nella guida, amo la sfida di affrontare il lavoro tutto da solo, ma quando si tratta di un problema di sicurezza, non credo dovremmo essere penalizzati per aver evitato un incidente, come accaduto in gara. Con una power unit così complessa, il pilota non può risolvere tutto da solo, è una regola che non dovrebbe esistere a questo livello del motorsport, dovrebbe prevalere il buonsenso».

Il ritiro, per una perdita d'olio, ha completato la domenica da dimenticare per Jenson, dopo la buona prestazione in qualifica.

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