F1 Germania, Vettel: "Troppo deboli per arrivare nei primi quattro"

A Hockenheim il tedesco arriva 5° con 32" di distacco dalla Mercedes del vincitore, Hamilton: "Miglioreremo la macchina, ne sono sicuro. Ma dipende anche da cosa faranno gli altri

Alberto Sabbatini

31.07.2016 17:01

È il punto più basso della stagione per la Ferrari. Per la terza volta consecutiva la Rossa è giù dal podio: soltanto 5° Vettel e 6° Raikkonen. E ha subito il temuto sorpasso nella classifica Costruttori da parte della Red Bull che è salita a 256 punti contro i 242 della Ferrari. 

E quel che è peggio è che questo cattivo risultato non è dovuto a un guaio anomalo, a un problema, a un imprevisto. Ma alla semplice prestazione scadente. Stavolta la Ferrari, contrariamente al passato, non è andata forte nemmeno sul passo gara. Né Vettel né Raikkonen fin dal via sono mai stati davvero in lotta per il podio, nettamente staccati da Red Bull e Mercedes sul ritmo di corsa. 

Vettel è finito a 32” dalla Mercedes di Hamilton e Raikkonen a 37”, che significa un distacco medio di circa mezzo secondo al giro per tutta la corsa. Ma quel che è grave è che le Red Bull sono lontane ben 19 e 25 secondi rispettivamente dai due ferraristi. Ciò significa che la speranza di Vettel di ribaltare il risultato della qualifica sperando nel miglior passo gara della Rossa in corsa, non si è mai verificata.

L’unico sorpasso della gara è stato quello di Vettel al via su Raikkonen. Da lì è stata una lenta processione fino all’arrivo. Nemmeno i tentativi di cambiare strategie, alternando gomme gialle e gomme rosse in modo diverso dagli avversari, è servito a Vettel a recuperare terreno. Il distacco è sempre andato via via crescendo. Al punto che anche Niki Lauda a fine gara ha ammesso che l’avversario di riferimento per loro adesso è diventato la Red Bull.

L’analisi di Sebastian Vettel, al solito, è triste ma cruda. “Di solito in gara siamo più veloci rispetto alle qualifiche, invece se guardiamo la prima metà corsa non è stata così. Non eravamo abbastanza forti per arrivare nei primi quattro. Dobbiamo accettarlo. Non si può nascondere l’evidenza. Miglioreremo la macchina, ne sono sicuro. Ma dipende anche da cosa faranno gli altri”

Ed è inutile tirare in ballo le gomme o la strategia, anche se è vero che a Hockenheim c’è stata qualche incertezza e discussione al box Rosso a due terzi di gara su cosa fare esattamente: se restare con le supersoft o mettere le soft per andare più lunghi. Ma quando si è staccati di 8-10 secondi dall’avversario davanti, come succedeva in quel momento a Vettel, non c’è undercut che tenga (si chiama così la sosta anticipata per scavalcare l’avversario puntando sul giro veloce che la gomma nuova permetta di fare appena usciti dai box).

Vettel a fine gara ha spiegato anche la piccola discussione via radio col team perle gomme: “L’ultimo stint l’ho fatto con le soft ed è stato meglio così: avevamo un set nuovo di gomme soft, era lineare e ovvia la decisione. Ne abbiamo discusso per alcuni giri (si è sentito per radio, ndr), dovevamo rientrare a un certo punto ma io ho pensato di restare fuori per non rendere l’ultimo stint troppo lungo per le gomme soft. Non volevo avere nel finale una gomma con troppi giri sulle spalle”.

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