F1 Germania, la giornata pesante di Rosberg: tutto storto fin dal via

Nico come Murphy: "Tutto quello che poteva andare male è andato male", fra scatto mancato, penalità e pasticci del box

Maurizio Voltini

31.07.2016 18:33

Partiva dalla pole position ed era la sua occasione per riprendere un po' di punti a Hamilton, invece la gara di casa è stata incredibilmente disastrosa per Nico Rosberg. Tutto è iniziato - letteralmente… - con una partenza a dir poco infelice: normalmente il lato sinistro a Hockenheim è quello della traiettoria e quindi più pulito, e l'ottimo scatto di Ricciardo parrebbe confermarlo, ma Rosberg ha invece perso tantissimo ritrovandosi solo 4° a doversi difendere da Vettel, dopo la prima curva. Poi nel curvone 5, quello che è praticamente un "rettilineo storto" tant'è vero che si affronta a DRS aperto (quando permesso), è finito nell'erba attaccando Ricciardo (complice forse una perdita di carico aerodinamico) ma è riuscito a tenere la macchina salvando la posizione da Vettel che ha cercato di passarlo all'esterno del tornantino successivo..

«È stata un giornata dura e pesante - sbotta infatti Rosberg nelle prime dichiarazioni postgara - perché partendo dalla prima posizione, ovviamente, speravo di fare molto meglio. Mi sentivo bene, però è andato tutto male. Tutto. Tutto quello che poteva andare male è andato male. Alla fine mancava un po’ di velocità, non ho avuto problemi tecnici, ma le gomme dietro non sono andate per tutta la gara, erano troppo calde e non avevo grip».

"Sopravvissuto" al primo giro, infatti, Rosberg ha provato a togliere il 3° posto a Ricciardo che però resiste bene. Così ad un certo punto dai box si inventano un undercut anche questo però realizzato male: cambio ruote lentissimo, così ritorna in pista soltanto 10°, addirittura dietro ad Alonso. A questo punto il traffico è ovviamente penalizzante, gli impedisce di sfruttare al meglio le gomme supersoft montate, e sarebbe pure peggio se alcuni giri dopo non si fermassero anche gli altri (di solito un undercut dovrebbe però funzionare meglio). Finalmente a pista libera riesce a farsi sotto nuovamente a Ricciardo, ma si arriva all'episodio con Verstappen.

Infatti quando Max passa al cambio gomme da 2°, rientra in pista 5° proprio davanti a Rosberg che aveva pittato il giro prima (gomme soft per entrambi a quel punto). Così alla frenata del tornantino Rosberg affonda la staccata e proseguendo l'azione fino alla curva 8 riesce a superare. Troppo bello o troppo semplice, se fosse tutto qui: la staccata di Rosberg è stata un po' troppo ritardata e in più lo disturba una piccola deviazione da parte di Verstappen che gli allunga ancor di più la frenata. «In quel momento non ho visto nessun problema nella lotta. Anzi: ho visto che lui ha fatto una cosa sbagliata perché in frenata si è spostato in maniera brusca verso di me e non si può fare. Questa è la mia impressione, però hanno dato la colpa a me», è stata la risposta del tedesco alle domande in merito.

Va tuttavia detto che stavolta (a differenza di quanto visto in curva 1 a Budapest con Raikkonen) lo scarto di Verstappen non è stato per "chiudere", bensì era il normale inizio di inserimento in curva che però ha subito "raddrizzato" quando si è accorto dell'attacco di Rosberg all'interno. Di fatto quando Nico è riuscito a girare era ormai troppo "lungo" e, nonostante fosse completamente sterzato, a due terzi di curva ha costretto Max che era di fianco all'esterno a finire oltre la riga bianca. In conseguenza di questo fattore si è visto così comminare 5 secondi di stop. La regola è la stessa che era stata applicata nei confronti di Vettel quando aveva allargato Massa a Silverstone: a essere punita non è l'intenzionalità (assente in entrambi i casi se non per il fatto di aver provato a superare) ma il fatto stesso che l'avversario sia stato accompagnato oltre la riga bianca. Se qualcosa si può ridire, è magari il fatto che per lo stesso motivo in Austria si applicò una sanzione maggiore (10 secondi) a Rosberg, senza però aver allargato Hamilton oltre la riga quando l'inglese sterzò lo stesso contro di lui…

Pensate sia finita? Invece no! Perché quando Rosberg effettua il terzo pit-stop e sconta la sanzione, il box pasticcia ancora (pare un problema di cronometro, stando a quanto affermato da Toto Wolff) e lo tiene fermo per 8 secondi anziché 5! Tre secondi di troppo che, a guardare la classifica finale, potevano fare la differenza tra finire a podio o no, visto che Verstappen è terminato 3° per soli 2"432 davanti appunto a Rosberg. Non solo: senza la penalizzazione forse se la sarebbe potuta giocare per il secondo posto con Ricciardo: una bella differenza per la lotta nel mondiale.

Perché alla fine il vero errore di Rosberg è stato quello di non aver ritornato subito la posizione a Verstappen, restandogli invece a fianco fino a quando è riuscito a completare il sorpasso nella sequenza di curve dell'Arena Mercedes. Rinunciando a questo primo tentativo, probabilmente avrebbe solo rimandato il sorpasso e soprattutto non avrebbe preso la sanzione. Insomma, una gara incredibilmente travagliata per Rosberg anche al di là di quella che sarebbe stata la "giusta punizione" per lo sbaglio al via, e di certo non sarà continuando così che giocherà al meglio le sue (poche) carte di contendere il campionato a Hamilton. «Adesso è dura, ma col tempo passerà», dice infine Nico.

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