F1 Spa, Verstappen "Sono una vittima", Raikkonen "Non si guida così"

Botta e risposta a distanza tra i duellanti del GP del Belgio, il ferrarista Kimi Raikkonen e l'irruento pilota Red Bull

Alberto Sabbatini

28.08.2016 17:32

Alla fine non ha preso neanche un punto. Undicesimo nella gara di casa o quasi, con mezze tribune vestite di arancione per idolatrarlo. E ha confessato - incredibile - di aver guidato in corsa in modo scorretto per vendicarsi dei torti subiti al via. Verstappen sembra un “freddo”, però il nervosismo deve averlo scosso durante la gara vista l’irruenza e la scompostezza con cui ha guidato oltre ogni limite. E lo ammette anche. Però sull’incidente alla prima curva l’olandesino che compirà 19 anni fra un mese respinge tutte le accuse.

“È molto chiaro quello che è successo. - Ha commentato nel dopo gara - Certo, la mia partenza non è stata perfetta, ma in frenata mi sono affiancato a Kimi, ma la Ferrari ha continuato a spingermi verso l’interno. A un certo punto non avevo più spazio, poi è arrivato Sebastian che dall’esterno è venuto addosso a entrambi. Prima lui ha colpito Kimi e così Raikkonen è venuto addosso a me. Non avrebbero dovuto spingermi così tanto verso l’interno. Mi hanno distrutto la gara perché poi avevo sia l’anteriore che il fondo distrutto e così le gomme si sono degradate più in fretta del previsto”. Insomma, Verstappen non si sente per niente responsabile del contatto. Non ho colpa per l’incidente, anzi io sono stato la vittima. Ero all’interno e loro (le due Ferrari) hanno continuato a togliermi spazio finché non mi sono venuti addosso”.

Qualcuno si è anche chiesto perché Verstappen non sia stato penalizzato per quella staccata in cui si è infilato all’interno di Kimi completamente sul cordolo. La risposta è che l’olandese non aveva messo tutte e quattro le ruote oltre la linea bianca che delimita la pista: l’anteriore lambiva ancora la riga bianca quando Max si è toccato con Raikkonen e quindi non c’era alcuna infrazione regolamentare.

Però la vicenda Verstappen-Raikkonen non finisce qua. La seconda puntata, un vero duello all’OK Corral, si è svolta nella parte centrale della corsa. Se per l’incidente si può dire che alla fine l’olandese non sia stato scorretto, ma soltanto aggressivo, ben diverso è il discorso per il resto della gara. Più volte Verstappen ha commesso scorrettezze, portando fuori pista gli avversari con cui lottava. Con Raikkonen poi si è acceso un nuovo duello: quando Kimi lo ha infilato all’esterno alla staccata di Les Combes, Max ha resistito all’interno, ha girato affiancato alla Ferrari e gli ha dato una ruotata mandandolo fuori pista. Ancora peggio quando sul rettifilo del Kemmel, a oltre 330 km/h Verstappen si è spostato di colpo davanti a Kimi per chiudergli la strada quando il ferrarista lo stava infilando. Evidentemente max ha visto nello specchietto la manovra di Raikkonen e ha voluto chiudergli la strada, ma l’ha fatto con una frazione di ritardo quando Kimi aveva già scelto di andare da quella parte. E al ferrarista non è rimasto che frenare di colpo per evitare una collisione che poteva essere davvero pericolosa. 

Ma quel che è peggio è che Verstappen ha ammesso a fine gara candidamente di averlo fatto anche per vendicarsi. “Non volevo lasciarli passare perché sono stati loro a distruggermi la gara. Poi certo, sarò stato aggressivo ma sono stato corretto. Infatti i commissari mica mi hanno penalizzato!”. 

Nel suo stile educato, senza alzare la voce, Raikkonen contesta la condotta di Verstappen. “Va bene lottare – si sfoga il finnico - ma in quel caso per esempio ho dovuto frenare sennò lo avrei colpito! E poi Verstappen mi è venuto contro in uscita di curva quando ho cercato di superarlo. Per me non è il modo corretto di guidare questo questo; è bello correre e duellare, ma così no. Si rischia l'incidente". 

GP del Belgio, l'ordine di arrivo

                                                                                                                                      


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