Radiosprint Monza: Alonso se la ride, Raikkonen prende le misure

Radiosprint Monza: Alonso se la ride, Raikkonen prende le misure

Domenica difficile per Fernando, che non perde il buon umore e si consola con il giro più veloce. Kimi costretto a bilanciare scia e temperature del motore

Fabiano Polimeni

06.09.2016 14:44

Poche perle, quelle regalate via radio, in un Gran Premio d’Italia che, sul fronte dello spettacolo in pista non è stato certo ricco di episodi da ricordare. Capita un po’ di tutto a Fernando Alonso, 14mo al traguardo e rallentato da un problema in occasione del primo pit: «Non funziona il semaforo, ragazzi! ***** il semaforo! ***». Il resto, la velocità della McLaren a Monza non è che funzioni molto meglio, nonostante il giro veloce in gara, maturato negli ultimi giri, dopo essere stato richiamato ai box per la terza sosta.

Non poteva mancare il siparietto via radio: «Fernando, mancano tre giri dopo questo, ci piacerebbe fare la sosta se vuoi…». Laconica la risposta: «Box!». Gomma rossa e, preso dal tormentone musicale dell'estate, va a “comandare” in pista: giro veloce, 1’25”340. Peccato sia del tutto inutile.

A dare la misura di quale domenica abbia trascorso Alonso a Monza, l’esortazione dai box prima di suggerire l’ultima fermata ai box: «Serve che tieni alto il ritmo perché Grosjean potrebbe recuperare…». Non perde nemmeno tempo a rispondere al “timore” di una Haas che potrebbe strappare preziose posizioni di rincalzo, il nostro: «Ahahahahha!»

Poco da ridere in casa Sauber. Nasr fa fuori Palmer, si prende una penalità dai commissari e l’unica mossa giusta è quella di rimandarlo in pista per scontarle la sanzione. Portare a termine il GP? Usura inutile del materiale a disposizione. «La guidabilità è strana, ho qualcosa di rotto… la macchina è inguidabile, come se mancasse un supporto al posteriore. La macchina è inguidabile ragazzi». Stanchi di sentirlo ripetere via radio le stesse cose, dal box: «Stai calmo Felipe, stiamo controllando i dati…».

Decisamente ottimista, invece, Jolyon Palmer. Dall’abitacolo non si ha certo la percezione dei danni all’ala anteriore, ci si aspetterebbe, però, di notare un comportamento diverso della monoposto: «Ho avuto un contatto sull’anteriore…». «Ok, hai riportato danni? Hai dei danni?». «Dovrebbe essere a posto…». Come nuova, la RS16. Ma senza ala davanti.

Dopo la partenza che gli è costata il gran premio, Hamilton in modalità full-attack per recuperare trova anche il tempo di tranquillizzare il muretto: «Non preoccupatevi della partenza, è stato un mio errore». A fine gara, versione esattamente opposta: procedura nella norma al via, qualcosa non ha funzionato.

Questione di centimetri, per Kimi Raikkonen nei primi giri di gara. L’ingegnere di pista lo avvisa come «Serve ancora che raffreddi il motore». Temperature da tenere sotto controllo, quindi, allontanarsi ancora da Vettel. «Ma non posso rallentare, altrimenti perdo la scia!», la risposta del finlandese. Il compromesso: «Solo mezza macchina in più».

GP d'Italia, l'analisi della gara


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