De la Rosa: Ferrari, fuori in tanti, ma chi è arrivato?

I dubbi dell'ex pilota sulle scelte fatte dal team sui tecnici, che ha rinunciato a puntare su un grande nome in favore della crescita del "vivaio" interno

26.09.2016 12:42

C'è chi la vorrebbe con una sede tecnologica in Gran Bretagna, come Flavio Briatore, forse dimenticando come l'esperimento non diede grandi risultati, per usare un eufemismo, a inizio anni Novanta. C'è chi sostiene - per quanto possa essere interessato dalle manovre Ferrari, rappresentando la concorrenza che fa da riferimento per tutti - la linea dello sfruttamento delle risorse interne, come Niki Lauda. E c'è, poi, un Pedro de la Rosa, oggi commentatore televisivo, un passato anche a Maranello, nell'era "alonsista", che si chiede se la strategia impostata dal presidente Marchionne sia quella corretta per riportare al successo la Scuderia. 

«La Ferrari è una grande squadra e lo sarà sempre, il problema, tuttavia, sono gli investimenti. Va bene semplificare le strutture, fa bene all'ambiente. La domanda, però, è: "Chi c'è?". Quando vanno via James Allison, Pat Fry, Tombazis e moltri altri, anche licenziati, se ne vanno nomi importanti. E l'interrogativo seguente è: "Chi hanno preso?". La promozione interna va bene se chi subentra è migliore di chi lascia. Dopotutto, siamo in un business, un'impresa come qualsiasi altra e se investi sul talento ottieni risultati, viceversa, nulla», l'analisi polemica fatta a El Confidencial.

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Questione di visioni, profondamente diverse, tra una Ferrari convinta di avere all'interno gli uomini giusti, i talenti da valorizzare e da gestire con un'organizzazione diversa, affidata a un responsabile dell'area tecnica, Mattia Binotto, e chi, invece, sposa la politica dei "grandi nomi". I risultati recenti non premiano per ora le scelte fatte a Maranello, l'involuzione da un anno all'altro vista a Singapore è sintomatica del momento, guardando al futuro - a brevissimo termine significa battere la Red Bull - non sembra brillantissimo, in attesa di smentite sul campo, con le evoluzioni tecniche anzitutto da portare in pista e i risultati a certificare i progressi. 

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